X
<
>

La folla in attesa a Ricadi

Share
2 minuti per la lettura

VIBO VALENTIA – Sono dovute intervenire le forze dell’ordine per riportare la situazione alla normalità. A Vibo come a Ricadi. Sì, perché i rispettivi palazzetti dello sport, in cui stanno svolgendo le operazioni di vaccinazione, ieri sono stati letteralmente presi d’assalto dalla popolazione. Il risultato, com’è ampiamente visibile dalle foto, è stato un enorme assembramento di persone.

Non tutti sono riusciti a mantenere la calma, anche perché non vi era alcuna distanza di sicurezza tra loro. Nel cortile, sebbene abbastanza ampio delle strutture sportive dei due centri del Vibonese, le persone si sono accalcate in attesa di accedere all’interno dove medici, infermieri e Oss avrebbero dovuto somministrare sia la prima dose che la seconda di richiamo del vaccino.

E se da un lato la gente, regolarmente prenotata, si è messa in fila aspettando il proprio turno per essere vaccinata – anche se questo ha comportato un’attesa di ore – dall’altro una folla sempre più crescente si è presentata lo stesso davanti ai cancelli pur senza aver ricevuto la comunicazione del Dipartimento di prevenzione. Non pochi quelli che tenevano la mascherina abbassata.

Nonostante la presenza della Protezione civile, gli animi si sono surriscaldati, vuoi per i tempi lunghi d’attesa, vuoi per lo stare in piedi che, ad una certa età, finisce per stancare. Ma da più parti è stata segnalata una certa disorganizzazione, contrariamente al 31 marzo quando, invece, tutto è stato scorrevole e senza intoppi.

A Ricadi, in particolare, alcuni pazienti che avevano la prenotazione per ricevere la prima dose alle ore 9.00, sono stati rinviati al pomeriggio alle ore 14.00 e questo ha dato fastidio, specie perché non tutti hanno il tempo e le energie necessarie per andare e tornare come fosse una passeggiata.

Tra l’altro, è stata anche lamentata la scarsa preparazione di qualche componente della Protezione civile che invece di rivolgersi con garbo ai pazienti che chiedevano informazioni, ha usato modi da «pesci in faccia», ha affermato un paziente, il quale, tra l’altro, ha tuonato indispettito che la gente si trova lì, in attesa «non per chiedere l’elemosina, ma per il loro diritto alla salute» sottolineando che chi non è capace di usare il garbo in certe circostanze, è meglio che eviti di fare volontariato.

Altro momento di sconforto generale è stato quando sono finiti i vaccini e così, nell’attesa che si provvedesse a rifornirli, la pazienza delle persone è andata in malora. Alla fine, sia a Vibo che nel centro costiero, sono dovute intervenire le forze dell’Ordine, prima di tutto per placare gli animi, poi per stabilire un minimo di distanza tra tutti, ristabilire l’ordine e infondere sicurezza e tranquillità.

E poi, tutto è rientrato nella normalità che la situazione richiedeva. Sta di fatto che dalle nostre parti, in un modo o nell’altro, siamo sempre in grado di tirarci la zappa tra i piedi.

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE