Maria Limardo
2 minuti per la letturaVIBO VALENTIA – «Le scuole apriranno nelle condizioni di maggiore sicurezza possibile». Lo ha assicurato il sindaco di Vibo Valentia Maria Limardo nella conferenza stampa convocata – anche in diretta Facebook – per annunciare la ripresa, prevista per la giornata di domani, delle attività scolastiche in presenza.
«Ci ritroviamo con il focolaio di Piscopio, che è stato contenuto, mentre non ce ne sono altri. Ad oggi la situazione epidemiologica non desta quell’allarme particolare tale da imporre con una ordinanza la chiusura delle scuole, i cui orari di apertura saranno, sì, distaccati, ma comunque a breve distanza, pertanto è indispensabile evitare assembramenti».
Il sindaco ha rilevato che le scuole «devono riaprire in presenza e questo lo affermano il Tar Calabria e il Consiglio di Stato applicando, di fatto, la legge che può piacere o meno ma che va rispettata. Un sindaco è obbligato a muoversi all’interno del perimetro previsto dalle leggi del regime giurisprudenziale che ha il dovere di tenere in considerazione, pertanto la riapertura di lunedì è un percorso assolutamente segnato».
Parlando poi dell’esito dei tamponi gratuiti effettuati dai due istituti “Pacetti-Nudeo” e “Salus”, Limardo ha rilevato che si è «provveduto a screenare un elevato numero di popolazione scolastica. Su 3.674 bambini si sono sottoposti allo screening, circa 3.000, e su questi soltanto due sono risultati positivi. La quasi totalità non porta il virus, ma anche i dirigenti e tutto il personale scolastico sarà sottoposto entro domani (oggi, ndr) a tampone e fino ad ora non si sono registrati casi positivi».
«Non facciamo una riapertura al buio – ha concluso il sindaco – fermo restando che avrei comunque riaperto perché me lo dicono la legge e l’Asp. Con questa iniziativa portata avanti con i laboratori, abbiamo scritto una bella pagina di generosità, di professionalità e solidarietà. Se si manterranno buoni comportamenti all’interno delle famiglie il virus verrà contenuto e non circolerà nelle scuole che restano un luogo sicuro».
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