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PIZZO (VIBO VALENTIA) – «Con la notizia della negatività ai tamponi di tutti noi operatori della cooperativa Kairos poniamo fine a questa vicenda. Eravamo quasi certi di non aver contratto il virus, avendo noi rispettato tutte le norme del distanziamento sociale, ma ci tengo a precisare fin da sabato sera, quando cioè ci è stata comunicata la notizia della positività del gruppo pugliese, tutti noi ci siamo messi in isolamento volontario e preventivo, ancor prima che l’asp ci comunicasse il da farsi o che il commissario Reppucci decidesse di chiudere Castello Murat e Chiesetta di Piedigrotta».

È sereno Francesco Pascale, presidente della cooperativa Kairos, l’ente che gestisce i due siti museali della città di Pizzo, dopo aver ricevuto dall’asp la conferma della negatività ai tamponi ai quali lui ed altri 8 operatori si sono sottoposti lunedì.

«La nostra negatività conferma come i protocolli attuati all’interno dei due beni funzionino. Quando un gruppo arriva al Castello o alla Chiesetta facciamo uscire tutti gli altri visitatori, e comunque lo stesso gruppo viene suddiviso e l’ingresso sempre contingentato, proprio per garantire il distanziamento sociale. È andata così anche con il gruppo di pugliesi, e va aggiunto che tutta la visita deve essere fatta indossando la mascherina, prova ne è che anche la guida che li accompagnava è risultata negativa».

Insomma, messi alla prova i protocolli funzionano, ed ora quindi non resta altro da fare che aspettare la bonifica dei due siti; il commissario Reppucci appresa la notizia si è subito attivato, quindi si spera di riaprire nel minor tempo possibile, visto che in città sono diversi i turisti ancora presenti, altri gruppi avevano prenotato la visita nelle prossime settimane, senza dimenticare i diversi eventi culturali previsti in calendario per questo settembre sulle terrazze del Castello Murat.

Un sassolino dalla scarpa però il presidente della Kairos vuole toglierselo: «Si sa che nei piccoli centri in cui ci si conosce tutti la caccia all’untore è più facile che avvenga; dispiace un po’ questa apprensione avuta da qualcuno nei nostri confronti, facciamo il nostro lavoro per cercare di accogliere nel miglior modo possibile i visitatori, e visto il periodo sappiamo bene che il rischio di un contagio con i tanti asintomatici in giro può esserci, ma rispettiamo i protocolli per garantire il distanziamento e credo che possiamo dire che stanno funzionando. Abbiamo agito nel massimo della correttezza, durante le visite ed anche in questi giorni, ora aspettiamo solo di tonare a lavoro».

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