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VIBO VALENTIA – Rischia di diventare uno caso da manuale sull’importanza del distanziamento per evitare il contagio da coronavirus quello che ha riguardato un intero bus di cittadini originari di Bari, tornati in Puglia dopo una vacanza in Calabria e risultati tutti positivi.
La notizia, inizialmente, è stata diramata dall’Asl di Bari che ha annunciato la presenza di 29 persone positive tornate da un viaggio in Calabria. Un numero altissimo. La questione, però, è più complessa del previsto. Uno dei viaggiatori si è presentato all’ospedale “Di Venere” di Carbonara di Bari, chiedendo di essere sottoposto a tampone. La donna, asintomatica, è risultata positiva al tampone.
A quel punto l’Asl di Bari ha proceduto a ricontrollare tutti i contatti della donna, risalendo a tutti i passeggeri del bus in questione. Il risultato è quello reso noto nella giornata di ieri: 29 persone tutte positive.
DOVE SONO STATI
I turisti pugliesi sono stati diversi giorni in Calabria, viaggiando tra Tropea e dintorni. Vale a dire Capo Vaticano e Pizzo. A confermarlo è la stessa Asl di Bari, contattata dal Quotidiano. Ora partirà una massiccia campagna di controlli sulla costa vibonese, cercando di ricostruire eventuali contatti e soprattutto tutti i luoghi visitati dai turisti. Proprio a Pizzo si è presa la decisione più drastica.
Il commissario straordinario ha sospeso tutte le manifestazioni in programma. Il gruppo di turisti infatti era stato in visita a Piedigrotta e al castello Murat il 18 agosto scorso. Per questo motivo i dipendenti della coop che gestisce i beni monumentali sono tutti in quarantena in attesa dei tamponi.
Su come possano essersi infettati tutti è ancora un mistero: difficile che abbiano contratto il virus in Calabria, molto più probabile che tutte queste persone si siano infettate a vicenda durante il viaggio semplicemente non rispettando le norme basilari di distanziamento e uso della mascherina. Un vero e proprio caso da manuale. Sta di fatto che adesso per l’Asp di Vibo si apre una questione non proprio semplice.
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