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L'Asp di Vibo Valentia

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VIBO VALENTIA – È atteso in giornata l’esito su una serie di tamponi effettuati a soggetti residenti in diverse zone della provincia che si sospetta possano avere avuto rischi di contagio.

Per le persone attualmente ristrette in quarantena al momento, per la stragrande maggioranza di loro, non ci sono ancora le condizioni per eseguire il tampone che contrariamente verrà fatto in caso di aumento deciso della febbre. È bene infatti specificare che non a tutte le persone in isolamento si fa il tampone: nel caso in cui esse rimangono asintomatiche, restano chiuse per 14 giorni previsti dall’incubazione, al termine dei quali non ci sarà più necessità di effettuare il controllo,

Nel frattempo, è stato stabilito che l’ospedale di Tropea, per come riportato nei giorni scorsi a seguito delle parole del coordinatore del tavolo tecnico, Giuseppe Rodolico, sarà dedicato ai ricoveri di casi di Coronavirus non in terapia intensiva in quanto saranno recuperati posti letto da destinare nel momento in cui si dovesse registrare un aumento dei casi che nel Vibonese restano fermi a cinque visto che i due comunicati nella serata di ieri dal Comune (LEGGI) al momento non hanno trovato fortunatamente riscontro da parte dell’Asp, anche se la situazione delle due persone di Piscopio che avrebbero avuto contatti con la famiglia giunta da Bergamo è sotto stretto controllo.

Ed è stato lo stesso Comune ad annunciare la negatività dei tamponi effettuati ieri mentre resta da vedere i risultati di quelli eseguiti dopo le 15 e i cui esiti saranno resi noti, come detto, oggi.

In tutto, nella frazione sono 27 le persone in quarantena mentre a Longobardi resta elevata l’apprensione della popolazione (LEGGI LA NOTIZIA) visto che un componente della famiglia di Bergamo si è recato in chiesa per una messa funebre di suffragio a cui hanno preso parte numerose persone che sono state individuate dal personale dell’Asp e nei confronti delle quali allo stato non è stata disposta la quarantena.

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