Salvatore Solano
1 minuto per la letturaVIBO VALENTIA – I consiglieri di minoranza del Comune di Stefanaconi Nicola Carullo, Carmelo Di Si, Antonio Fortuna e Salvatore Maluccio hanno chiesto le dimissioni del sindaco – nonché presidente della Provincia di Vibo Valentia – Salvatore Solano dopo il suo coinvolgimento nell’inchiesta “Dedalo” (nota anche come Rinascita Scott 2 o “Petrol Mafie”) della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro.
Salvatore Solano è indagato quale presidente della Provincia di Vibo Valentia per i reati di corruzione, scambio elettorale politico mafioso e turbata libertà degli incanti con l’aggravante mafiosa.
I reati gli vengono contestati in concorso con il cugino Giuseppe D’Amico che è stato arrestato e si trova ancora in carcere con l’accusa di associazione mafiosa (clan dei Piscopisani e clan Mancuso).
In una nota indirizzata al prefetto di Vibo Valentia, Roberta Lulli, i consiglieri comunali di Stefanaconi invitano Solano «a rassegnare le dimissioni da sindaco di Stefanaconi per un’assunzione di responsabilità istituzionale ampiamente dovuta in queste gravi circostanze, soprattutto per evitare il quanto mai prevedibile commissariamento del nostro Comune con le disastrose conseguenze di carattere politico, amministrativo e d’immagine per la comunità. Ferma restando la presunzione d’innocenza, l’azione istituzionale – spiegano i consiglieri – deve essere assolutamente improntata a principi e condotte indubitabili».
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