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La sede romana del Dipartimento per lo Sport

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VIBO VALENTIA – Al ministero dello Sport quella documentazione del Comune capoluogo non è mai arrivata. Probabilmente non è mai partita e pertanto – ad eccezione della richiesta di finanziamento di 100mila euro, necessari per adeguare il palazzetto dello sport di Vibo Marina intitolato a Giancarlo Naso – è rimasta solo una chimera, e i soldi praticamente sfumati. In totale erano sei progetti, per un ammontare di 2,1 milioni di euro che riguardavano altre strutture sportive della città.

Una circostanza che ha sorpreso anche il tecnico del Comune, Carmelo Sestito, per come lo stesso ha riferito in aula nel corso di una recentissima seduta della IV Commissione consiliare (Sport) nella quale si è fatto il punto sulle strutture insistenti nel territorio cittadino. «Recandomi presso il ministero dello Sport – ha asserito il tecnico – ho scoperto che nel 2018 non sono mai arrivate le richieste di finanziamento del Comune di Vibo. Questa la risposta che mi è stata fornita nel momento in cui ho chiesto in che posizione fossimo in graduatoria per ricevere i fondi. E non siamo neanche nell’elenco dei non aventi diritto. Pertanto i progetti ufficialmente non sono mai arrivati a Roma».

Questo, dunque, lo stato dell’arte. Il palazzetto di Vibo Marina attualmente è senza gestione in quanto la società che c’era in precedenza vi ha rinunciato. È una struttura che ha grandi potenzialità non soltanto nell’ambito sportivo ma, avendo in dotazione di una grande sala può vedere lo svolgimento di diverse attività olimpiche e paralimpiche anche in virtù della vicina presenza della piscina. E si era discusso anche della realizzazione di un campo da tennis.

Negli anni passati «nessuno mai aveva presentato i progetti e solo per l’impianto di Vibo Marina si era riusciti ad ottenere 100.000 euro» a seguito della richiesta avanzata prima dell’arrivo dell’ex assessore Lorenzo Lombardo il quale cercò «solo di seguirlo andando per ben due volte al Coni a Roma in quanto rischiavamo di perderlo».

Sestito ha ricordato, poi, che nel 2017 ci fu un bando nazionale del Governo per le “Periferie disagiate” e da lì ci venne l’idea di intercettare questi fondi per destinarli alla realizzazione e potenziamento delle strutture sportive cittadine. Si trattava di risorse a fondo perduto. L’intenzione era di dare alla città e alle Marinate una connotazione non soltanto sportiva ma anche turistica e sociale con un occhio di riguardo alla disabilità proprio in assenza di centri paralimpici e creare un grande centro a tema, il più grande del Meridione». Ma tutto, come visto, è rimasto sostanzialmente lettera morta.

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