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Nicola Morra, presidente della Commissione parlamentare Antimafia

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VIBO VALENTIA – «Ci è stata rappresentata sia dal presidente del Tribunale che dal procuratore di Vibo Valentia una situazione che merita un approfondimento ed un intervento da parte dello Stato a partire dagli organici perché le inchieste è vero che si fanno ma poi devono tradursi in procedimenti che devono essere espletati in tempi utili».

Lo ha detto il senatore Nicola Morra, presidente della Commissione parlamentare antimafia, a margine della visita dell’organismo parlamentare a Vibo Valentia, iniziata oggi e che si concluderà domani.

«La situazione del Tribunale e della Procura di Vibo – ha aggiunto Morra – è particolarmente grave. C’è l’idea da parte dell’organismo di redigere una relazione che riguarda, però, tutti i territori di competenza della Dda di Catanzaro per segnalare al Ministero di Giustizia le criticità che impediscono agli uffici giudiziari di poter operare in modo efficiente. Stiamo anche valutando se suggerire alle Commissioni permanenti di Camera e Senato di audire i magistrati che abbiamo ascoltato sino ad oggi per far ribadire i dati che devono essere analizzati da un punto di vista qualitativo. Ad esempio Rinascita-Scott rappresenta un singolo processo, ma sappiamo tutti che qualitativamente parlando sarà per la Calabria enorme e ne varrà 20 ordinari. Questo, quindi, dovrà essere valutato con attenzione da chi di dovere con perspicacia ed emergenza».

In tema di carenza di organici nelle forze dell’ordine, il senatore Morra ha rilevato che «si registra nell’Arma dei carabinieri di Vibo ed è superiore alla media nazionale. Contestualmente c’è un’età media, sia nella stessa Arma che nella magistratura ordinaria, che fa capire come queste sedi non siano particolarmente ambite. Noi dobbiamo rovesciare questa situazione».

«Oggi, qualcuno ha parlato di una necessità assoluta di garantire la presenza delle istituzioni sul territorio, ma se allora si avverte questa esigenza vuol dire che lo Stato qui non sempre c’è, e dunque c’è da meditare, perché forse a Roma non è giunta correttamente la corretta rappresentazione di ciò che vive la Calabria – ha aggiunto Morra – siamo convinti che si debba affrontare l’emergenza in termini di investimenti preventivi, in istruzione, in cultura, occupazione da garantire ma anche in ferree volontà di far rispettare le regole».

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