Il monumento danneggiato sul lungomare di Vibo Marina
2 minuti per la letturaNuovamente danneggiata la stele a forma di àncora dedicata alla memoria del capitano Natale De Grazia sita sul lungomare di Vibo Marina. Il precedente episodio a ottobre dello scorso anno, pochi mesi dopo l’inaugurazione
VIBO VALENTIA – Quando l’inciviltà diventa cronica le contromisure da prendere devono essere più incisive, e Vibo Valentia sta diventando in tal senso un luogo insofferente alle regole del vivere civile dove i danneggiamenti, più o meno gravi, sono quasi all’ordine del giorno e, come in questo caso, si accaniscono contro un simbolo limpido della lotta all’illegalità come il capitano Natale De Grazia del cui monumento realizzato in sua memoria, dopo qualche mese dal primo deprecabile episodio, si registra nuovamente un danneggiamento: ignoti hanno infatti lesionato gravemente la stele presente sul lungomare di Vibo Marina.
A OTTOBRE SCORSO IL PRECEDENTE EPISODIO
Installata la scorsa estate nel corso di una cerimonia, il monumento dedicato al capitano aveva resistito solo due mesi alle attenzioni dei vandali che il 21 ottobre successivo, l’avevano preso di mira, danneggiandolo in alcune parti. Subito riparata, ma solo per essere nuovamente danneggiata la scorsa notte tra lo sdegno della popolazione sia per l’atto in sé, sia per la perpetrazione dello stesso che per la figura alla quale è dedicato: una persona che ha lottato fino alla morte per far emergere alla luce uno dei misteri più nascosti della nostra nazione e sul quale vige ancora una cappa di omertà: le navi dei veleni.
LA SERATA A VIBO MARINA E LA FIGURA DI DE GRAZIA
La sua intitolazione ufficializzata durante la serata del 27 agosto scorso, emozionante e ricca di riflessioni, fortemente voluta dall’Amministrazione Comunale di Vibo Valentia. Natale De Grazia è stato l’uomo di punta della squadra di investigatori che stava portando avanti l’inchiesta sui traffici di scorie radioattive, in terraferma e via mare, riuscendo a mettere insieme le tessere di un grande mosaico di affondamenti e spostamenti sospetti, fino a giungere ad un passo dalla verità, con la conseguenza – dunque – che la sua è stata una morte voluta ma finora mancano sia i mandanti che gli esecutori materiali.
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