X
<
>

Come era il monumento e com'è adesso dopo il danneggiamento

Share
2 minuti per la lettura

Danneggiato dai vandali il monumento dedicato al capitano Natale De Grazia installato sul lungomare di Vibo Marina appena due mesi fa nel corso di una toccante cerimonia


VIBO VALENTIA – Installato questa estate nel corso di una cerimonia a tratti anche toccante, il monumento dedicato al capitano Natale De Grazia, sul lungomare di Vibo Marina, ha resistito solo due mesi alle attenzioni dei vandali che l’hanno preso di mira, danneggiandolo.

Un gesto che lascia tanta amarezza soprattutto perché dedicato ad una persona che ha lottato fino alla morte per far emergere alla luce uno dei misteri più nascosti della nostra nazione e sul quale vige ancora una cappa di omertà: le navi dei veleni. I vandali hanno agito durante le ore notturne mandando in frantumi la parte superiore del monumento che raffigura un’àncora. Non è chiara la dinamica, c’è anche chi dice che si sia trattato di un gesto non intenzionale da parte di alcuni ragazzini che sono soliti giocare a pallone. Resta il fatto che, intenzionale o no, a Vibo Valentia neanche i monumenti in memoria di eroi della Patria non sono al sicuro.

AD AGOSTO L’INTITOLAZIONE DEL BELVEDERE DI VIBO MARINA AL CAPITANO DE GRAZIA

Il Belvedere sul lungomare di Vibo Marina, con l’inaugurazione del monumento, porta il nome del capitano De Grazia. La sua intitolazione ufficializzata durante la serata del 27 agosto scorso, emozionante e ricca di riflessioni, fortemente voluta dall’Amministrazione Comunale di Vibo Valentia. La sua storia raccontata attraverso il sublime reading-concert di Andrea Carnì e Fabio Macagnino ha permesso al numeroso pubblico di tracciare i contorni della storia di uomo dello Stato innamorato del mare e della giustizia. Un evento che ha visto la presenza anche del figlio Roberto che, con la voce rotta dall’emozione, aveva letto la targa dedicata a suo padre: al comandante De Grazia che con il suo acume investigativo, seguendo le tracce del male, si è immolato per amore di questa terra e di questo mare”.

Natale De Grazia è stato l’uomo di punta della squadra di investigatori che stava portando avanti l’inchiesta sui traffici di scorie radioattive, in terraferma e via mare, riuscendo a mettere insieme le tessere di un grande mosaico di affondamenti e spostamenti sospetti, fino a giungere ad un passo dalla verità, con la conseguenza – dunque – che la sua è stata una morte voluta: non si sa, ancora, da chi.

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE