X
<
>

Le immagini della casa completamente distrutta dalle fiamme

Share
3 minuti per la lettura

Indagini in corso dei carabinieri per risalire agli autori dell’incendio che ha distrutto una casa a San Calogero, nel Vibonese, con i malviventi che hanno agito in pieno giorno; lo sfogo di uno dei proprietari: “Distrutti dal fuoco tutti i ricordi di mia zia uccisa anni fa”


VIBO VALENTIA – Giancarlo Cutuli non trattiene le lacrime nel raccontare quanto avvenuto ieri pomeriggio quando il fuoco appiccato da malviventi allo stato ignoti ha letteralmente distrutto la casa di campagna della sua famiglia sita in contrada La Piana, nel comune di San Calogero, nel Vibonese, a neanche mezzo chilometro dall’inizio del centro abitato. “Ci hanno rovinati”, afferma commentando il gesto che sembra avere una matrice dolosa visto che nel sopralluogo sarebbero stati notati particolari che sembrano far propendere proprio per una simile ipotesi e sulla quale stanno indagando i carabinieri della locale Stazione e della Compagnia di Vibo coordinati dalla Procura ordinaria.

Il rogo non ha lasciato nulla di integro all’interno anche perché buon parte della struttura, sottotetto e travi compresi, senza considerare la mobilia, era in legno.

FOTOGALLERY – QUELLO CHE RESTA DELL’INCENDIO

CHI HA AGITO SAPEVA CHE QUEL GIORNO LA CASA ERA VUOTA

Chi ha agito era a conoscenza che sabato pomeriggio Giancarlo e i suoi congiunti non si sarebbero recati sul posto come abitualmente fanno, soprattutto nel periodo estivo, per trascorrere qualche ora in serenità. E così hanno potuto agire indisturbati forzando la grata di una finestra per introdursi nei locali e darvi fuoco. Un’azione criminale e sfrontata proprio per via dell’orario in cui è avvenuta (verso le 18), quindi quando ancora la luce del sole rendeva tutto visibile.

Il giovane, che svolge il ruolo di educatore presso il Comune di Vibo Valentia, ha ricevuto una telefonata intorno a quell’ora di una persona che gli segnalava la presenza di fumo provenire dalla zona in cui vi è la sua casa di circa 100 mq. Non aveva ancora scoperto che quell’incendio stava interessando proprio l’abitazione di famiglia. Una volta sul posto, insieme ai suoi congiunti, ha trovato un inferno di fiamme che divampavano dai locali. Immediata la chiamata alla sala operativa del 115 e ai carabinieri. La costruzione è distrutta, con gravi danni strutturali, e dichiararla inagibile nonostante il tempestivo intervento dei vigili del fuoco.

MALVIVENTI DANNO FUOCO AD UNA CASA NEL VIBONESE: LE LACRIME DI UNO DEI PROPRIETARI

“Forse dovrà essere rasa al suolo – commenta con la voce singhiozzante ancora Giancarlo – Chi ha agito sapeva che ieri sarebbe stata disabitata e l’ha fatto con premeditazione e con lo scopo di farci del male. Quella casa l’avevamo rimessa a posto da una decina d’anni, vi avevo portato tutti gli oggetti che ricordavano mia zia (Isabella Raso, uccisa durante un tentativo di rapina nel 2011, alla quale il nipote era molto legato, ndr) e che adesso sono andati tutti in fumo. Era il ritrovo estivo  della mia famiglia anche perché in una zona tranquilla dove trascorrevamo giornate intere in allegria dedicandoci anche all’orto. Momenti bellissimi che adesso ci sono stati portati via in questo modo così barbaro e violento”.

L’APPELLO ALLE ISTITUZIONI: “NON LASCIATECI SOLI”

Chiediamo se ha avuto in questo periodo qualche avvisaglia, qualche sospetto: “No, nulla di tutto ciò – risponde – ma chiaramente riferiremo tutto ai carabinieri. Noi siamo una famiglia tranquilla che non ha mai fatto del male ad alcuno, ecco perché non ci spieghiamo questo gesto terribile”. Domandiamo su cosa basa la certezza del dolo: “Non solo abbiamo trovato le sbarre a protezione di una delle finestre completamente divelta, ma anche un lucchetto rotto di una porta. Il giorno precedente erano entrambi integri”, rileva l’educatore che poi lancia un appello: “Non lasciateci soli, lo chiedo alle istituzioni, alla Chiesa. Perché dopo questo fatto i riflettori si spegneranno e ci si dimenticherà. L’altra sera c’è stata la sagra – ha aggiunto – e il sindaco ha detto che il paese è vivo; io oggi sono morto”, ha concluso con le lacrime agli occhi.

Per quanto concerne le indagini, i carabinieri oltre ad ascoltare le vittime si starebbero concentrando anche sulle immagini delle telecamere presenti nella zona e in quelle della casa stessa che potrebbero fornire elementi decisivi nell’individuazione dei responsabili.

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE