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VIBO VALENTIA – Tre persone sono state arrestate dai carabinieri, mente una quarta ed in via di identificazione, per il ferimento di un ragazzo argentino avvenuto a Natale dello scorso anno. Gli arrestati sono Giuliano Nardo (classe 2003), Michele Idà (classe 1997) e Salvatore Emanuele (classe 2005), quest’ultimo figlio di Gaetano Emanuele, attualmente latitante nell’operazione “Habanero” contro il clan Maiolo. Nardo è difeso dagli avvocati Giuseppe Orecchio e Vincenzo Cicino, gli altri due dall’avvocato Giuseppe Di Renzo.
Erano le tre di notte del 25 dicembre e in un bar di Soriano Calabro numerosi avventori stavano festeggiando, scambiandosi gli auguri. Probabilmente a causa di un equivoco, facilitato dal consumo di alcolici, era nato un alterco per futili motivi fra un ragazzo del posto e un operaio di origine argentina. Lo straniero, che nella circostanza era accompagnato da un suo connazionale, era stato poi percosso per futili motivi. Vista la situazione e per evitare ulteriori conseguenze, l’amico aveva portato il malcapitato fuori dal locale accompagnandolo a casa nel vicino comune di Sorianello. Dopo circa quaranta minuti dall’aggressione si erano presentati all’abitazione del giovane argentino quattro soggetti che, dopo aver recuperato dal cortile dell’abitazione dei bastoni e un’ascia, sfondavano la porta di ingresso e, incuranti della presenza di una donna e di una minore, lo avevano picchiavato selvaggiamente ferendolo ad un polpaccio con un colpo di pistola calibro 7,65. Nella successiva fuga erano stati esplosi contro l’abitazione ulteriori tre colpi dalla stessa arma, con il rischio di aggravare ulteriormente le conseguenze della violenta spedizione punitiva.
Immediate le indagini avviate dai Carabinieri della Compagnia di Serra San Bruno, coordinati dal Procuratore di Vibo Camillo Falvo e dal sostituto co-titolare del procedimento, che rhanno raccolto da sin subito importanti elementi probatori riuscendo ad identificare tre dei presunti aggressori, i quali hanno anche agito a volto scoperto incuranti delle numerose telecamere di videosorveglianza, grazie alle quali è stato anche possibile accertare come il gruppo, all’atto dell’aggressione, fosse già in possesso dell’arma.
La gravità della condotta, la disponibilità dell’arma, la personalità dei soggetti coinvolti e le incontrovertibili fonti di prova raccolte dagli inquirenti hanno costituito la base per la richiesta di misura cautelare avanzata dalla Procura di Vibo Valentia e che il Giudice per le indagini preliminari ha accolto pienamente disponendo per tutti la custodia cautelare in carcere. Sono in corso indagini per identificare il quarto complice. L’ordinanza è stata eseguita durante la notte da un imponente dispositivo composto da oltre cento carabinieri del comando provinciale di Vibo Valentia, dello Squadrone Cacciatori di Calabria e del Nucleo Cinofili, con la copertura aerea fornita dall’elicottero dell’Arma.
Le tre persone arrestate per quanto accaduto lo scorso Natale sono stati tradotte al carcere di Vibo Valentia a disposizione dell’autorità giudiziaria, a cui dovranno rispondere in concorso tra loro per i reati di lesioni personali aggravate, porto ed esplosione di colpi d’arma da fuoco, violazione di domicilio e di danneggiamento.
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