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SANT’ONOFRIO (VIBO VALENTIA) – Momenti di grande paura, l’altra sera, a Sant’Onofrio, tanto che i carabinieri per calmare il protagonista della vicenda ed evitare che potesse ferire qualcuno, operanti compresi, hanno dovuto fare ricorso alla pistola taser: un uomo, D.G., 37 anni, del luogo, già noto alle forze dell’ordine e con problemi di natura psichica, è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e violenza nei confronti dei genitori contro i quali si era scagliato con un’accetta. Al momento sono stati disposti gli arresti domiciliari.

L’episodio si è verificato mercoledì a tarda sera quando il 37enne al culmine di un diverbio avuto con i propri genitori si è recato all’esterno per prendere un’accetta e ritornare dalla coppia minacciando di ucciderla. Azione non portata a termine in quanto i due coniugi, colti dalla paura, hanno avuto la prontezza di chiudere la porta, barricandosi così in casa, contro la quale si è riversata la furia dell’uomo divenuta ormai incontrollabile. Nonostante il terrore che il figlio potesse sfondare la porta da un momento all’altro, marito e moglie sono stati lucidi da avvisare la sala operativa dei carabinieri che ha subito inviato sul posto una pattuglia della vicina Stazione. Una volta sul posto, però, i carabinieri sono stati investiti dalla foga del 37enne che si è scagliato contro di loro, brandendo sempre l’accetta.

Sono stati momenti di forte tensione e solo la professionalità degli operanti ha evitato il peggio. Risultato vano ogni tentativo di far ragionare l’uomo, i militari della Benemerita hanno fatto ricorso alla pistola taser la cui forte scossa elettrica ha tramortito l’indagato che, a quel punto, è stato trasferito di peso presso la stazione per le formalità di rito espletate alla presenza del suo difensore, l’avvocato Francesco Rombolà. Inizialmente è stato emesso un provvedimento di arresto agli arresti domiciliari ma all’udienza di convalida il giudice, pur confermando il provvedimento, ha disposto la misura dell’obbligo della firma. Il processo inizierà l’11 luglio. Il pubblico ministero aveva avanzato richiesta del carcere ma il giudice ha accolto quella della difesa.

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