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Enzo Romeo, candidato al ballottaggio per la carica di sindaco di Vibo

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VIBO VALENTIA – “Chiudi la bocca, gran testa di c…”: a pochi giorni dal voto che sancirà chi tra Roberto Cosentino per il centrodestra ed Enzo Romeo per il Fronte Progressista guiderà il Comune per i prossimi cinque anni, irrompe nella campagna elettorale un messaggio di minacce indirizzato ad uno dei candidati a consigliere comunale. Una circostanza gravissima, avvenuta qualche giorno addietro, subito denunciata dal diretto interessato alle forze dell’ordine.

La rivelazione è avvenuta, tra lo stupore dei presenti, ieri sera nel corso dell’incontro – organizzato dalla coalizione – tra Romeo e Mimmo Lucano, già sindaco di Riace e fresco di elezione all’europarlamento, nella piazzetta antistante il liceo artistico “Colao”. Un passaggio breve ma particolarmente significativo quello fatto dall’aspirante primo cittadino del centrosinistra soffermandosi sul clima elettorale che si sta respirando in questi giorni: “Vorrei raccontare – ha detto Romeo – un episodio che si è verificato qualche giorno fa quando uno dei nostri candidati a consigliere comunale, uscendo dal supermercato e recandosi presso la propria vettura, ha notato attaccato al parabrezza un bigliettino, lo ha aperto e vi ha letto questa frase di minacce: “Chiudi la bocca, gran testa di c…”. Abbiamo fatto subito la denuncia ma – ha aggiunto Romeo – questo fa capire che c’è nervosismo e evidentemente dall’altra parte, nella quale vedo molto nervosismo, stanno maturando l’idea di andare all’opposizione”.

L’ex presidente della Provincia presume, dunque, che il gesto possa essere stato messo in atto da qualche simpatizzante del centrodestra per punire l’attivismo del candidato consigliere (attualmente fuori dall’emiciclo) durante questa campagna elettorale. Ma Romeo si è soffermato anche su un’altra circostanza che l’ha visto, questa volta, coinvolto in prima persona: “Questa mattina (ieri, ndr), mi sono recato presso un istituto scolastico cittadino ma ad un certo punto sono stato raggiunto da un operatore scolastico, probabilmente mandato da qualche docente, che mi ha detto che dovevo andare via. Ecco, ci troviamo di fronte ad episodi che sono sintomo di grande debolezza e difficoltà”.

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