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Lo sportello del triage danneggiato

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Attimi di paura per il personale del Pronto soccorso dell’ospedale di Vibo Valentia, un uomo entra e devasta i locali

CI sono cose col tempo che cambiano ed altre che, invece, non cambiano mai. E una di queste è la situazione di grave difficoltà al Pronto Soccorso dell’ospedale Jazzolino di Vibo che finisce col mettere a rischio l’incolumità di chi vi opera, non solo medici e pazienti ma anche il personale del servizio di vigilanza privata.

Quanto avvenuto l’altra notte è solo un déjà vu che probabilmente avrà un epilogo simile ai precedenti: vale a dire qualche giorno di indignazione, di frasi di circostanza e nessun provvedimento concreto e duraturo. Un po’ come a seguito delle recenti aggressioni al personale sanitario quando, sull’onda emotiva di quel fatto, fu aggiunta una unità all’istituto Sicurtransport che ha l’appalto della vigilanza presso il nosocomio salvo poi rimuoverla per evitare di farla pesare sul bilancio. E così il numero delle guardie giurate è assolutamente inadeguato a contrastare – specialmente di notte – episodi di emergenza. Come quello che stiamo per raccontarvi.

PAURA AL PRONTO SOCCORSO DI VIBO

Venerdì alle 2.40 di notte, presso il Pronto Soccorso dello “Jazzolino”, trasportato in auto da alcuni conoscenti, si presenta una persona di mezza età in evidente stato di ebbrezza. Portato nella sala dei codici rossi per essere visitato. Ma dopo circa 15 minuti l’uomo avrebbe iniziato a dare in escandescenza urlando e maltrattando il personale medico e infermieristico che ha chiamato un agente della Sicurtransport il quale, vista anche la mole pronunciata dell’esagitato, ha chiesto soccorso ad un collega – di ronda per la città – allo scopo di far calmare il paziente e, contestualmente, portarlo all’esterno dei locali.

Operazione riuscita solo a metà in quanto, quest’ultimo, non solo continuava ad urlare ma, allo stesso tempo, avrebbe iniziato a sferrare calci e pugni contro la sala triage riuscendo a tornare all’interno della sala dei codici rossi dove la sua furia è divenuta, se possibile, ancora più devastante visto che ha preso una delle barelle presenti – non certo leggere di peso – e l’ha ribaltata per terra inveendo violentemente contro i medici e infermieri.

I due agenti riescono nuovamente – non senza fatica – a riportare l’uomo all’esterno ma senza riuscire a contenerlo perché questi non solo si scaglia contro la vetrata del triage, mandandola in frantumi, ma danneggia la panchina della sala d’attesa e il distributore dell’acqua. Attimi interminabili gestiti con sangue freddo dai due agenti in attesa dell’arrivo – dopo circa un quarto d’ora – dei carabinieri e solo in quel momento l’esagitato ha iniziato a calmarsi.
Dopo un’ora viene nuovamente visitato e poi mandato a casa.

URGENTE POTENZIARE IL SERVIZIO DI VIGILANZA

Quanto avvenuto testimonia inequivocabilmente come sia ormai indifferibile e urgente potenziare il servizio di vigilanza privata nell’ospedale. Attualmente sono 4 gli agenti che si alternano nel corso della giornata e proprio nelle ore notturne il numero è di una sola unità. Solo nel turno di mattina raddoppia, per poi tornare ad uno nel pomeriggio.

Il posto fisso di polizia è costituito da una sola persona che smonta alle 14.
Si comprende bene, dunque, che tale carenza di personale mette a serio rischio l’incolumità fisica anche degli uomini guidati dal tenente Rino Bruzzano. L’Asp, per esigenze di contenimento dei costi ha stabilito che tale numero è sufficiente, ma si è chiaramente visto in questa occasione – come in altre che si verificano con preoccupante cadenza – che non è assolutamente così. Più volte si è scritto che per fortuna non c’è scappato finora il morto, ma non si può sempre fare fede sul caso, soprattutto in una provincia in cui le armi girano ancora troppo facilmente e spesso ci si fa giustizia da soli.

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