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Gli accertamenti sull'auto rinvenuta a San Calogero

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VIBO VALENTIA – Non solo lo hanno ucciso, ma hanno cercato di farlo sparire con tutta la sua autovettura. Un omicidio macabro quello sul quale stanno indagando dal 15 gennaio scorso i carabinieri del Comando provinciale di Vibo Valentia e del Gruppo di Gioia Tauro coordinati dalla Procura di Vibo guidata da Camillo Falvo.

Giuseppe Salvatore Tutino

E quel cadavere carbonizzato all’interno del veicolo potrebbe essere di Giuseppe Salvatore Tutino, il 62enne di Rosarno del quale si sono perse le tracce il 15 dicembre dello scorso anno in circostanze non del tutto chiare. In un primo momento si era pensato che potesse appartenere ad un’altra persona scomparsa di recente, residente nella Piana di Gioia Tauro, Agostino Ascone, 36enne di Amato di Taurianova, ma tale ipotesi è presto tramontata. 

Gli investigatori ci vanno cauti in quanto adesso serviranno gli specifici esami medico-legali ma molti particolari farebbero pensare che si tratti proprio di lui. E infatti è stato subito nominato un consulente e disposti gli accertamenti tecnico-scientifici necessari a fare piena luce sulla dinamica dell’evento.

La scoperta è avvenuta lungo una stradina interpoderale sita nella frazione Calimera del comune di San Calogero, quasi al confine tra la provincia di Vibo e quella di Reggio Calabria, a non molta distanza dalla linea ferroviaria.

Una zona completamente isolata, di non facile accesso, tra gli ulivi secolari.

Sulla carcassa della Fiat Panda completamente distrutta dalle fiamme sono ben visibili, nello sportello lato passeggero, almeno due colpi di arma da fuoco (foto a lato), quasi certamente di fucile caricato a pallettoni, che farebbero pensare ad un’azione di affiancamento della vittima da parte dei suoi carnefici – verosimilmente in un altro luogo – i quali avrebbero fatto fuoco attingendo il 62enne che non ha avuto alcuno scampo.

Una volta compiuta l’azione di morte, i sicari avrebbero preso l’auto con la vittima all’interno, portandola nel luogo in cui è stata rinvenuta. Ma non si sarebbero fermati lì. L’intenzione sarebbe stata, infatti, quella di far sparire non soltanto il corpo ma anche la vettura, tant’è che entrambi sono stati trovati all’interno di una enorme buca. Evidentemente qualcosa è andato storto e a quel punto si è deciso ricorrere al fuoco.

Le indagini degli inquirenti si presentano particolarmente delicate. Si sta continuando a scavare nella vita privata della vittima per individuare qualche possibile movente che possa far risalire agli autori del barbaro delitto.

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