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VIBO VALENTIA – La Polizia di Stato, attraverso l’attività del Servizio Centrale Operativo e delle Squadre Mobili di Vibo Valentia, Catanzaro e Bologna, ha dato esecuzione ad un Decreto di Sequestro Preventivo emesso, in via d’urgenza, dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro nei confronti di alcuni esponenti del clan dei “Piscopisani” già sottoposti, lo scorso 9 aprile, a custodia cautelare in carcere nell’ambito dell’operazione ”Rimpiazzo”.
Il provvedimento riguarda numerosi beni mobili e immobili, nonché società e imprese individuali, ubicati nelle province di Vibo Valentia e Bologna, nonché quote societarie, la cui titolarità è riconducibile a persone indagate, a vario titolo, per i reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione, danneggiamento, favoreggiamento personale, detenzione e porto illegale di armi ed esplosivi, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti e intestazione fittizia di beni, tutti aggravati dal metodo mafioso.
Costituisce il frutto di accertamenti patrimoniali ad opera della polizia il sequestro per complessivi due milioni e mezzo di euro eseguito nei confronti di alcuni degli indagati dell’operazione “Rimpiazzo” contro il clan dei Piscopisani (dal nome della frazione Piscopio di Vibo Valentia). Le indagini hanno permesso di riscontrare l’esistenza di una totale sproporzione tra i redditi dichiarati e i patrimoni effettivamente posseduti, acquisiti con l’impiego di risorse derivanti dalle attività illecite.
Sotto sequestro le quote della “Ridatele sas” riconducibili a Giovanni Battaglia; fabbricati e terreni, nonché l’intero patrimonio aziendale della “Brogna Auto” sita a Vibo di proprietà di Giuseppe Brogna, 62 anni, detenuto; un appartamento e diversi terreni a San Gregorio d’Ippona di Stefano Farfaglia, 37 anni, detenuto; fabbricati e il patrimonio aziendale del panificio “San Pio” di Ionadi riconducibili a Nazzareno Fiorillo, 55 anni, detenuto; appartamenti ubicati nelle province di Vibo e Bologna intestati a Maria Concetta Fortuna, 62 anni, di Piscopio; il Baretto sito a Piscopio in piazza San Michele di proprietà di Nazzareno Galati; il locale “Mamma non Vuole” sito a Vibo in piazza Morelli di proprietà di Benito La Bella, 32 anni, di Piscopio. Allo stesso La Bella sono stati sequestrati un’autovettura e un appartamento.
«Si è trattato di indagini molto molto complesse, lunghe e particolari – hanno detto ancora gli investigatori – e per questo motivo spesso non coincidono con le indagini classiche in quanto serve l’ausilio di personale in grado di leggere i flussi finanziari, bilanci e capire dove le organizzazioni criminali nascondono i proventi illeciti. L’inchiesta “Rimpiazzo” ci aveva permesso di accertare il tentativo dei piscopisani di scalzare i Mancuso da Vibo e come la principale fonte di approvvigionamento fossero le rapine e le estorsioni i cui proventi sarebbero stati impiegati nella compravendita di droga, in particolare di cocaina».
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