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Non ce l’ha fatta Giuseppe Pontoriero, il dodicenne investito ieri a Spilinga, nel vibonese, da un’auto pirata. Il ragazzino, stamani, è stato dichiarato in stato di morte cerebrale dai medici del reparto di rianimazione dell’ospedale «Pugliese» di Catanzaro, in cui era stato ricoverato, ed i genitori hanno autorizzato l’espianto degli organi.
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SULLA MORTE DI GIUSEPPE PONTORIERO
Una morte che è giunta poche ore dopo l’arresto degli autori dell’investimento. A bordo della Fiat Strada che ha travolto Giuseppe mentre era a bordo di un ciclomotore, secondo le indagini dei carabinieri della Compagnia di Tropea, viaggiavano in due, i fratelli Antonio e Gennaro Vecchio, di 43 e 44 anni, manovali di Caroniti di Joppolo. Per loro, arrestati nel corso della notte con l’accusa di lesioni gravissime e omissione di soccorso, la posizione si è aggravata in mattinata, dopo la dichiarazione di morte del ragazzino. L’accusa, infatti, adesso è di omicidio colposo. Pur in assenza di indizi e di testimonianze, gli investigatori, grazie alla conoscenza del territorio, sono riusciti a rintracciare la Fiat Strada di proprietà della sorella dei due arrestati che ha travolto Giuseppe mentre percorreva la strada nei pressi del bivio tra Caroniti di Joppolo e Nicotera.
L’auto, con ancora tracce di sangue sulla carrozzeria, era stata occultata nella proprietà di due fratelli, D.V., di 40 anni, e G.V., di 36, che sono stati denunciati per favoreggiamento. Ai carabinieri che li hanno bloccati nella loro abitazione, i fratelli Vecchio hanno detto solo poche parole: «Ci è sbucato davanti all’improvviso, abbiamo tentato di frenare ma non siamo riusciti a evitare l’impatto». Niente, invece, sui motivi della fuga. Probabilmente la paura è stata la molla scatenante in due soggetti definiti dagli stessi inquirenti «molto scossi». A trovare il corpo di Giuseppe riverso sull’asfalto è stato un automobilista di passaggio che ha subito dato l’allarme. Il giovane è stato portato immediatamente a Catanzaro, ma quell’edema cerebrale massivo ariflessico non ha lasciato speranze. Subito i medici si sono resi conto della gravità della situazione e stamani non hanno potuto fare altro che decretare lo stato di morte cerebrale. Sarà comunque l’autopsia, disposta dalla Procura di Vibo Valentia, a stabilire le cause del decesso. L’esame autoptico verrà eseguito contestualmente all’espianto degli organi in programma in serata.
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