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Inaugurata a Limbadi la caserma dell’Arma dei carabinieri in un bene confiscato alla ‘ndrangheta, alla presenza del ministro Piantedosi
“Ogni bene confiscato che torna a vivere è un simbolo di riscatto, un esempio concreto di come la legalità abbia avuto l’ultima parola sul crimine organizzato”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, partecipando a Limbadi, in provincia di Vibo Valentia, all’inaugurazione della caserma dei carabinieri in un immobile confiscato alla ‘ndrangheta. Il ministro ha portato i saluti della premier Giorgia Meloni, la cui presenza era attesa quest’oggi a Limbadi, ma che è stata trattenuta a Roma da “complesse vicende di politica internazionale”.
LE DICHIARAZIONI DEL MINISTRO PIANTEDOSI
“Sono particolarmente onorato di inaugurare oggi qui la nuova caserma dei Carabinieri a Limbadi” ha detto il ministro portando i saluti del presidente del Consiglio Giorgia Meloni che avrebbe dovuto presenziare alla cerimonia ma che è stata trattenuta da importanti questioni di politica internazionale. “Sono grato al presidente del Consiglio che aveva espresso l’intenzione di essere presente qui oggi a riprova anche dell’impegno del Governo per garantire la sicurezza e la legalità a contesti come questi e in tutta Italia, anche attraverso il complessivo potenziamento dei presidi delle forze di polizia anche nei piccoli comuni, come può essere definito anche quello di Limbadi, quanto nei quadranti critici delle grandi città”.
“Si è attuata da qualche tempo – ha proseguito – un’inversione di tendenza storica rispetto ai tagli che sono stati operati nel passato con l’obiettivo di aumentare la presenza delle forze dell’ordine nelle nostre città. Rappresentiamo un governo che da quando è in carica ha fatto in modo che fossero assunte 30.000 nuove unità di personale delle forze di polizia e con la legge di bilancio del 2024 è stato stanziato un miliardo che ha consentito un importante rinnovo del contratto del comparto sottoscritto nello scorso mese di dicembre”.
“Con la legge di bilancio 2025 il governo ha ulteriormente incrementato il fondo per finanziamento dei trattamenti economici accessori del personale non dirigente delle forze di polizia e voglio anche ricordare le significative risorse per il rafforzamento e l’ammodernamento dei mezzi e delle strutture, diversi milioni anche sotto questo aspetto. Il senso dell’inaugurazioni oggi qui a Limbadi tuttavia, non si limita a questa pur fondamentale apertura di un nuovo presidio di sicurezza, perché c’è un valore simbolico. Il valore simbolico della cerimonia di oggi risiede anche proprio nel luogo che ospiterà la caserma e non è senza significato che questo presidio dell’Arma sia stato collocato, come è stato detto, in un immobile confiscato ad esponenti della ‘ndrangheta”.
Ogni bene confiscato che torna a vivere è un simbolo di riscatto, un esempio concreto di come la legalità abbia avuto l’ultima parola sul crimine organizzato. E c’è un impegno corale di questo Governo sul tema del contrasto alla criminalità organizzata, basti pensare che da due anni e mezzo a questa parte sono stati arrestati 95, latitanti pericolosi di cui 29 appartenenti proprio alla ‘ndrangheta. Numerose sono state le operazioni di polizia, a questo riguardo ricordo proprio l’ultima dell’altro ieri, l’operazione Boreas diretta dalla direzione distrettuale di Catanzaro, che ringrazio qui pubblicamente, condotta dalla Polizia di Stato in collaborazione con gli omologhi poliziotti tedeschi che ha smantellato la ‘ndrina dei Greco-Ticariati con ampie ramificazioni anche in Germania”.
“Sono stati sequestrati alle mafie beni per circa 3 miliardi di euro. Sono inoltre stati confiscati beni per un valore di oltre 2 miliardi e 200 milioni di euro solo alla ‘ndrangheta beni per circa 680 milioni. E quindi riappropriarsi di ciò che le consorterie hanno sottratto con la violenza e l’intimidazione anche ambigua e silenziosa, rappresenta una straordinaria opportunità per la rinascita dei territori e delle comunità dove sono collocati. Oggi lo Stato, con questa cerimonia, festeggia il risultato in un’importante battaglia dimostrando che la lotta alla criminalità organizzata rappresenta un’assoluta priorità per tutti noi. E ciò anche con una strategia che intende valorizzare proprio i beni confiscati, impiegandoli in nuovi progetti a favore dei beni comuni.
C’è un grande significato anche simbolico, lo Stato che supporta la logistica e anche i risultati finanziari a disposizione delle attività, delle forze di polizia, della magistratura, proprio con i beni che ha sottratto alle organizzazioni criminali. La nuova sede della stazione dei Carabinieri attesta e conferma l’attenzione di tutte le istituzioni coinvolte appunto in un progetto comune nei confronti delle politiche di sicurezza che sicuramente passano anche attraverso strutture idonee e risorse a disposizione degli stessi operatori”.
“Ricordo che questo Governo ha fatto in modo che fosse incrementata la pianta organica con un ulteriore 100 unità di personale per le quali sono state avviate le procedure istruzionali e di mobilità. E’ un intervento che contribuirà ad accelerare l’azione di destinazione dei beni confiscati che comunque ha già fatto registrare risultati straordinari rispetto al periodo precedente con un incremento delle destinazioni del 190% in generale, solo qui in Calabria del 160% circa. Nel complesso solo in Calabria sono 3.704 i beni confiscati e destinati e di questi 3.031 trasferiti al patrimonio degli enti territoriali”.
“Sono numeri significativi. Il governo è consapevole che un territorio in mano alla mafia non è un territorio libero, i suoi cittadini non sono liberi perché le loro scelte sono sempre influenzate da forme di condizionamento sia esso palese o sia esso subdolo. Le mafie impoveriscono i territori e nei paesi in cui operano a trarne beneficio economico sono solo quei pochi coinvolti nel circuito criminale che prosperano e si arricchiscono a discapito della collettività. E la risposta passa anche attraverso presidi di sicurezza che contribuiscano ad accrescere nei cittadini la forza di contrastare ogni forma di condizionamento paziente. La Calabria è una terra solida, una terra prospera, a cui non mancano le risorse per affrancarsi definitivamente dai tentativi di prevaricazione”
“Il Presidio che oggi inauguriamo è un appiglio in più per costeggiare e sostenere il cammino coraggioso dei calabresi nella riappropriazione totale del proprio territorio. Una presenza che darà fiducia, la darà a quanti più consapevoli di portare in sé un tale patrimonio di cultura e genialità, resteranno qui a Limbadi per dedicare i propri sforzi e le proprie qualità per far crescere la Calabria sempre di più”.
LE DICHIARAZIONI DEL PRESIDENTE OCCHIUTO
“Io come Presidente della Regione sono riconoscente al Governo, a tutte le forze di polizia e all’arma per la qualità delle persone che ha posto al comando della Legione e delle sue articolazioni provinciali. Ed è bello che oggi l’arma celebri la sua festa qui davanti a una comunità che dimostrano la capacità di ribellarsi alla ‘ndrangheta”. Queste le parole del presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto che ha ringraziato il ministro per il supporto “quando abbiamo deciso di investire 44 milioni di euro per l’utilizzo a fini sociali e per l’utilizzo ai fini di presidi della legalità dei beni confiscati”.
“Abbiamo stipulato un protocollo – ha proseguito – anche grazie all’intelligente azione di supporto della sottosegretaria Ferro e questo protocollo ha consentito di dimostrare ai calabresi che quello che la ‘ndrangheta costruisce lo Stato prende e lo mette a disposizione dei calabresi per fini sociali o per garantire legalità”.
“Non è la prima volta che ci capita di inaugurare una caserma in un bene confiscato alla drancheta, è la prima volta che mi capita di farlo alla presenza del nuovo comandante generale dell’Arma dei Carabinieri a cui do un caloroso benvenuto in Calabria. Con l’Arma dei Carabinieri la Regione ha un rapporto fecondo, perché abbiamo investito altre risorse per dare la possibilità ai carabinieri di attrezzare o costruire caserme in luoghi più dignitosi di quelli nei quali queste caserme erano prima allocate”.
“I calabresi sono riconoscenti alle donne e agli uomini dell’arma in Calabria per la vicinanza e la presenza dello Stato che ci fanno avvertire. Io come Presidente della Regione sono riconoscente al Governo, a tutte le forze di polizia e all’arma per la qualità delle persone che ha posto al comando della Legione e delle sue articolazioni provinciali ed è bello che oggi l’arma celebri la sua festa qui davanti a una comunità che dimostra la capacità di ribellarsi. La ‘ndrangheta ha fatto un danno straordinario a questa regione, ora investe soprattutto fuori dalla Calabria: in Lombardia, in Veneto, in Germania però a noi poi resta lo stigma della regione dove la ‘ndrangehta ha le proprie radici. La Calabria non è solo questo”.
LE DICHIARAZIONI DEL GENERALE LONGO
“È una giornata particolarmente significativa, direi fondamentale per la nostra comunità” ha detto il generale Longo. “L’inaugurazione di una nuova caserma dell’arma dei Carabinieri in un bene confiscato alla ‘ndrangheta assume un valore altissimo per il nostro territorio e per tutti i cittadini.
L’affezione del popolo italiano verso la benemerita è ben nota. Una stazione dei carabinieri, è sempre un simbolo di sicurezza, presidio di legalità, garanzia di tranquillità e stabilità. E’ la certezza che tutto vada come deve andare”.
“Qualsiasi cosa accada, le donne e gli uomini che tutelano l’ordine pubblico sono sempre lì, presenti, pronti ad invadere. La presenza dell’arma a Limbadi risale a oltre 100 anni fa. Mi piace ricordarlo perché questa inaugurazione rappresenta oggi non solo uno dei momenti più belli dei miei anni di servizio come della comunità limbadese, ma anche il coronamento di un lungo impegno dell’amministrazione a favore della legalità e dell’educazione civica”.
“I carabinieri A Limbadi ci sono da sempre. Sono un punto di riferimento saldo e continuo per l’intera collettività. Non solo sono stati i primi ad intervenire nei momenti più tragici, basti ricordare il terremoto del 1905 quando dell’intero nostro paese non rimase pietra su pietra, ma quanti cittadini e amici limbadesi nel corso degli anni hanno servito la Repubblica nell’arma arrivando a sacrificare la propria vita per il bene del Paese. Ecco, realizzare e inaugurare oggi una sede nuova, moderna e funzionale è anche un tributo a loro, che nell’anonimato, con umiltà e senso del dovere, hanno contribuito alla crescita dell’Italia come nazione civile e democratica”.
“Il Carabiniere è testimonianza quotidiana di servizio e dedizione in ogni luogo e in ogni tempo. Oggi inaugurare questa caserma non è soltanto un gesto simbolico, ma rappresenta il rinnovato impegno dello Stato a garantire una presenza vigile, solida ed efficiente sul territorio. Ora rivolgermi in modo particolare ai rappresentanti delle associazioni locali che, sottolineo, sono 14 associazioni, una piccola comunità di 3400 persone, credo che sia un esempio di grande civiltà quantomeno”.
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