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Uno dei cani avvelenati

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Una vera e propria strage di cani quella scoperta tra Pernocari e Presinaci, due delle frazioni di Rombiolo, circa una ventina di animali morti avvelenati


ROMBIOLO – Un orrore senza fine, una vera e propria strage. Tra le frazioni di Rombiolo Pernocari e Presinaci è stata fatta una tragica scoperta. Due interi branchi di cani randagi, per un totale di circa 20 animali, presenti da tempo nel territorio comunale di Rombiolo, sono stati trovati morti avvelenati.
Alcuni di loro erano probabilmente stati abbandonati dai loro originari padroni ma venivano accuditi con cura da persone del luogo. «Nonostante la loro presenza – ha raccontato chi ha fatto la segnalazione – non avevano mai creato alcun problema di sicurezza o minaccia per la popolazione-. Tanto che la maggior parte di loro si era rifugiata in un casolare abbandonato – ha spiegato in conclusione l’autore della scoperta – dal quale raramente usciva».

L’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia, allertata prontamente, è intervenuta sul posto per recuperare le carcasse degli animali. I veterinari dell’Asp, inoltre, procederanno agli esami necessari per confermare l’avvelenamento e determinare anche la sostanza eventualmente utilizzata. L’episodio, comunque, verrà denunciato alle autorità competenti al fine di intraprendere le azioni necessarie per tentare di individuare l’autore o gli autori dell’azione.

Purtroppo questo caso non sembra essere un episodio isolato. Gli avvelenamenti di cani randagi sono infatti in crescita, con episodi recenti segnalati anche in altri territori comunali come nella vicina Vallelonga. Dietro questo tragico gesto potrebbe celarsi il malcontento dei cittadini, esasperati dalle difficoltà delle amministrazioni locali nel gestire il problema del randagismo. Ma non vanno trascurate anche possibili altri motivazioni. In ogni caso, la comunità locale, fortemente colpita e indignata per quanto accaduto, chiede azioni più concrete e tempestive da parte delle amministrazioni locali. È un dovere, infatti, evitare che tragedie simili si possano ripetere ancora.

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