Dennis Muzzì, è l'ultima vittima di una serie di incidenti che hanno coinvolto giovanissimi
4 minuti per la letturaVIBO VALENTIA – Domenico, Federico, Gianluca e adesso Dennis. Quattro ragazzi ai quali la vita ha riservato un destino terribile, e ai genitori un futuro di dolore e lacrime. Vibo Marina continua a pagare un prezzo altissimo in termini di perdite di giovani e quella del 18enne Dennis Muzzì – l’ennesima nel territorio vibonese – è la quarta in appena tre anni della frazione marina.
In precedenza le morti di Domenico Primerano, Federico Di Betta e Gianluca Calabria. Tutti giovani, giovanissimi, tragicamente legati a un destino avverso. E colpisce – a differenza dell’ultimo episodio – come nei primi tre casi la causa del decesso sia praticamente simile: uno scontro tra la loro moto e un altro veicolo, addirittura un autobus in una circostanza.
La scomparsa di Domenico. Era ancora estate – precisamente l’8 settembre 2018 – quando il 23enne barman rimase coinvolto nel terribile incidente lungo la strada che collega Vibo Marina, dove risiedeva, a Tropea, dove lavorava. Domenico, un ragazzone dagli occhi azzurri come il cielo, si trovava in sella alla sua Honda Cbr 600 e poco dopo la mezzanotte stava percorrendo la Provinciale che costeggia il litorale, quando, superato il bivio che conduce a Parghelia era andato a scontrarsi violentemente contro un autobus.
L’impatto era stato tremendo per il giovane, sbalzato a diversi metri di distanza, insieme alla sua moto. Tremendo al punto tale da provocare l’amputazione di una gamba. Privo di sensi, era stato immediatamente soccorso dai presenti e, dopo l’arrivo dell’ambulanza del 118 dall’ospedale di Tropea, trasferito presso il reparto di rianimazione del nosocomio di Vibo Valentia. I sanitari avevano riscontrato un grave quadro clinico: oltre alla gamba ormai irrecuperabile, il giovane aveva riportato un consistente trauma cranico insieme ad altre fratture. Spirerà il 22 ottobre successivo a causa delle gravissime ferite.
La morte di Federico. Federico come Domenico. Giovani, solari, con la passione per la moto. Una passione tradita che ha posto fine alle loro esistenze. Legati dal medesimo destino a quasi un anno di distanza l’uno dall’altro.
Aveva 17 anni, il 30 novembre del 2019 sarebbe entrato nella maggiore età. Un traguardo che non taglierà mai più. Il suo cuore, infatti, ha cessato di battere il 22 settembre all’ospedale di Catanzaro in cui si trovava ricoverato da due giorni, a seguito di quel drammatico incidente stradale lungo la Statale 18, a poche centinaia di metri dall’ingresso di Vibo. Era, anch’egli, in sella alla sua moto, un 125 che aveva fortemente voluto. Stava tornando a Vibo Marina, dai suoi genitori.
Le curve, il rettilineo, lo scontro fatale con un furgoncino che procedeva nella direzione opposta. L’impatto è stato tremendo. Il giovane è stato sbalzato cadendo rovinosamente sull’asfalto, battendo la testa. All’ospedale di Catanzaro ci è arrivato in condizioni gravissime. Sabato mattina è stato sottoposto ad intervento chirurgico, ultimo disperato tentativo di sottrarlo ad un destino tragico. Nulla da fare. I medici hanno, infatti, dichiarato la morte cerebrale. Poche ore dopo il decesso. Solo un miracolo avrebbe potuto salvarlo. Miracolo che, purtroppo, non è avvenuto.
La perdita di Gianluca. Gianluca si era diplomato nel 2019 al Liceo Scientifico “Berto”, l’anno in cui morì Federico Di Betta. Si conoscevano, erano amici, si scambiavano commenti e like su Facebook e la passione per le moto aveva cementato la loro unione. Fino alla sorte avversa. Il 12 luglio del 2020, il 18enne si stava recando a Vibo Marina dalla ragazza dopo aver trascorso una giornata di mare con gli amici. Quindi in moto lungo la Statale 18 ma all’altezza della Silica l’impatto che porrà fine alla sua breve esistenza su questa terra.
Si era scontrato con una utilitaria guidata da una donna con a bordo la figlia di pochi anni. L’impatto era stato violentissimo e non aveva lasciato scampo al centauro rimasto riverso sull’asfalto. All’arrivo sul posto, il personale del 118 non aveva potuto fare altro che constatare il decesso, mentre poco lontano la sua moto era avvolta dalle fiamme.
Gianluca, figlio di un noto farmacista, aveva una vera passione per le moto, tanto che una gli era stata regalata proprio dopo aver conseguito l’attestato scolastico. Assiduo frequentatore di raduni, col tempo si era fatto conoscere ed amare dai componenti del gruppo che adesso e ricordano la giovialità e quel sorriso che conquistava tutti.
A loro, adesso, si è unito Dennis; quattro figli di Vibo Marina prematuramente strappati agli affetti dei propri cari.
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