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Eleonora Tripodi, deceduta nel 2010

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Il Comune di Ricadi ha approvato la delibera con la quale intitolerà un parco giochi a Santa Domenica alla memoria di Eleonora Tripodi, morta nel 2010 dopo aver dato alla luce la propria figlia. Ora si attende il via libera della Prefettura


RICADI – Per il centro costiero della provincia di Vibo, la sua tragica morte è una ferita ancora aperta e forse non si rimarginerà mai, tuttavia si può mantenere intatto il ricordo della persona che un destino avverso divise dai suoi cari: si chiamava Eleonora Tripodi, è morta ad appena 33 anni per complicazioni legate al parto. Una scomparsa, la sua, che suscitò tanta commozione.

UN PARCO PER ELEONORA TRIPODI: LA DELIBERA DI GIUNTA DEL COMUNE DI RICADI

Adesso l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Nicola Tripodi ha deciso di dedicarle il parco giochi di località Campannì, nella frazione Santa Domenica. L’esecutivo ha infatti approvato la proposta con delibera di giunta: “L’Amministrazione comunale – si legge in delibera – vuol procedere all’intitolazione dell’area intitolandola alla signora Eleonora Tripodi prematuramente scomparsa nell’anno 2010 dando alla luce la sua bambina e la cui vicenda risulta ben nota per la sua drammaticità”. Chiaramente adesso toccherà al prefetto Anna Aurora Colosimo – che visionerà la documentazione inviata dal Comune – dare il via libera definitivo ma non ci dovrebbero essere problemi.

CHI ERA ELEONORA TRIPODI

Originaria di Santa Domenica di Ricadi Eleonora Tripodi  morì il 20 agosto 2010 dopo aver subito un parto cesareo presso la clinica privata “Villa dei Gerani” a Vibo Valentia. Si trattava del suo terzo cesareo. Dopo l’intervento, a causa di complicazioni emorragiche, si era deciso il trasferimento d’urgenza verso l’ospedale di Lamezia Terme, poiché nell’ospedale “Jazzolino” di Vibo Valentia non erano disponibili posti in rianimazione. Purtroppo, il decesso arrivò durante il tragitto mentre la bimba che aveva in grembo riuscì a salvarsi in grembo, Noemi, riuscì fortunatamente a salvarsi. Oggi ha quasi 15 anni.

L’INCHIESTA SULLA MORTE

La Procura di Vibo Valentia, dopo la denuncia del marito Mario Mazzitelli, avviò un’inchiesta ritenendo che vi fossero i presupposti per una presunta malasanità, iscrivendo nel registro degli indagati il ginecologo che aveva eseguito l’intervento, il dottor Giuseppe Princi, con l’accusa di omicidio colposo.  

Nel gennaio 2019, dopo un lungo iter giudiziario, il Tribunale di Vibo Valentia assolse l’imputato, ritenendo che non vi fossero responsabilità penali a suo carico.  Tale assoluzione vide successivamente la conferma in Appello nel novembre 2020 da parte della Corte di Catanzaro. A distanza di 15 anni dalla sua morte, però, il nome di Elisabetta non è mai stato dimenticato ed anzi, adesso, per merito della Giunta, verrà ulteriormente ricordato.

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