La famiglia Mazza
1 minuto per la letturaVIBO VALENTIA – Sono in salvo. Julia, la donna ucraina sposata con un napitino, bloccata dalla guerra nella martoriata Kherson, e Ivan, il suo bambino di due anni e mezzo, sono riusciti, tra mille peripezie ad arrivare ad Odessa, praticamente sul confine con la Moldavia. Prossima tappa la loro casa a Pizzo.
La notizia che in casa Mazza aspettavano da giorni con preoccupazione e trepidazione, è finalmente giunta ieri pomeriggio. Ancora pochi i particolari ma quello che conta è che la donna, il suo figlioletto e il marito Domenico, che non ha smesso un attimo di darsi da fare e che oggi li raggiungerà ad Odessa, siano riusciti a lasciarsi alle spalle l’inferno di una guerra che continua ogni giorno a mietere numerose vittime.
Da quanto si è potuto apprendere, l’impresa di portarli in salvo da Kherson non è da attribuire alle organizzazioni ufficiali, che in quanto tali devono seguire un particolare iter e spesso si trovano a dover fare i conti con ostacoli imprevisti non facilmente superabili. Nel caso di Julia e Ivan l’azione, pur lodevole, di Farnesina e Cri, non aveva portato frutti.
Il felice esito si deve invece all’impegno risoluto di un’associazione locale fondata e diretta da una giovane donna ucraina che abitualmente si occupa di sistemare presso famiglie di Pizzo bambini ucraini rimasti orfani. Nei giorni scorsi, per altro, ha fatto giungere in città da Kherson, ancora sotto le bombe russe, circa 80 bambini.
La notizia è stata accolta tra le lacrime dai nonni del piccolo Ivan e, certamente, susciterà grande commozione in tutto il Vibonese.
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