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Il sindaco Giuseppe Condello

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SAN NICOLA DA CRISSA (VIBO VALENTIA) – Via il nome di Benito Mussolini tra i cittadini onorari del paese, piuttosto l’idea di optare per un partigiano. Ma la piazza del paese non si tocca e resterà intitolata a Luigi Razza, fascista vibonese, ministro e sindacalista.

La linea del sindaco di San Nicola da Crissa, Giuseppe Condello, appare essere quella di una mediazione. Lui, che si definisce «un estremista di centro, renziano, uno dei pochi rimasti», ha scelto di salvaguardare la figura del calabrese arrivato sin dentro il governo, ma limitando la sovraesposizione.

Quella del sindaco Condello non è la prima revoca di una cittadinanza onoraria a Mussolini. Anche la giunta comunale di Sarno, in provincia di Salerno, nel 2019, ha revocato l’onorificenza che fu conferita il 23 maggio 1923.

La storia del piccolo centro vibonese, dove i simboli fascisti erano tanti e molti di questi sono stati trafugati negli anni, è arrivata alla ribalta nazionale alla fine del 2019, quando venne ritrovata una delibera consiliare datata 24 maggio 1924 (LEGGI LA STORIA) con la quale si conferiva la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini.

Il sindaco dell’epoca, Vito Antonio Mannacio, alla guida del paese dal 1913 al 1926 quando poi fu nominato podestà, volle riconoscere il ruolo di Mussolini quale «valorizzatore vittoria, tenace assertore sacrosanti diritti Italia nostra, conoscitore cosciente urgente necessità rigenerazione Calabria abbandonata».

La riflessione dell’attuale sindaco, però, sembra volere quasi riequilibrare l’esposizione del piccolo borgo vibonese: «Prima della fine del mandato proporrò di annullarla per intestarla a un’altra figura, a un partigiano». Ma nessuno tocchi la piazza centrale del paese, che rimarrà intitolata al vibonese Luigi Razza, ministro dei Lavori pubblici durante il Ventennio.

Il sindaco Condello ha ritenuto, infatti, di identificare in questo modo quella fase storica: «Nel bene e nel male quell’epoca ha rappresentato anche una parte della nostra storia, e andare ad incidere su una cosa così vecchia mi sembra inutile».

La storia del vibonese Razza è quella di un sindacalista in prima linea. Prima impegnato con le lotte dei contadini pugliesi, poi la direzione di alcuni giornali, quindi volontario nella Grande Guerra ottenendo la decorazione con due croci di guerra al valor militare.

Ricostruendo questo suo impegno, di Luigi Razza emerge una particolare dedizione nella difesa del settore agricolo e del salario, fino alla nomina di ministro dei Lavori pubblici decisa da Mussolini nel gennaio 1935. Pochi mesi di lavoro, però, dedicati principalmente ai borghi rurali, ma il 7 agosto 1935 il suo aereo esplose in volo dopo essere decollato dal Cairo alla volta di Asmara in un contesto mai chiarito.

Ed allora, sulla figura di Razza la decisione del sindaco è quella di salvaguardare una pagina del Ventennio fascista, lasciando l’intitolazione della piazza centrale del piccolo paese. Ma per la cittadinanza onoraria di Mussolini non resta spazio e la scelta di un partigiano sembra essere più la svolta verso una mediazione che possa portare un maggiore equilibrio nella storia.

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Simone Saverio Puccio

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