Una parte del biglietto autografato
4 minuti per la letturaVIBO VALENTIA – “TONINO chiama, Mina risponde”: così si potrebbe sintetizzare la vicenda di un pensionato settantenne, alle prese con gravi problemi di salute, da sempre appassionato fan della più grande artista della musica leggera italiana. In realtà a muoversi non è stato l’interessato bensì i suoi vecchi compagni di liceo i quali hanno pensato di chiedere all’artista, che da oltre 40 anni si è ritirata dalle scene (vive stabilmente a Lugano) ma continua ad essere un inossidabile mito del settore, di fare una telefonata all’amico ammalato e d’inviargli un pensiero d’incoraggiamento scritto di suo pugno.
Nella convinzione che la sorpresa gli avrebbe certamente procurato enorme gioia, oltre ad un sicuro giovamento sul piano psicologico ed anche terapeutico. Richieste che Mina, confermandosi artista di non comune sensibilità, ha subito accolto.
Una gran bella storia, indubbiamente, quella che vede al centro Tonino P., 70 anni, originario di Mileto, ex agente generale di una primaria compagnia di assicurazione. L’anno scorso, lui che per sua stessa ammissione non sapeva praticamente cosa fosse una malattia, fu colpito da un grave ictus cerebrale e da allora per lui iniziò un’autentica via crucis, tra ricoveri ospedalieri e degenze per la riabilitazione.
Il tutto in un periodo che ha visto l’insorgere dell’emergenza Covid e relative restrizioni, che gli hanno causato intuibili contraccolpi psicologici. Si dice che i malanni non vengono mai soli, un adagio la cui veridicità Tonino ha purtroppo constatato sulla sua pelle: da allora infatti è stato un continuo insorgere di patologie che nel giro di alcuni mesi hanno pesantemente fiaccato la sua tempra: un omone che era l’immagine stessa della salute, abituato all’ottimismo, si è quasi accartocciato su se stesso, con un’involuzione fisica oltre che psicologica davvero preoccupante.
L’idea di coinvolgere Mina, da sempre mito totalizzante di Tonino, è venuta ai suoi compagni della III A 1968/69 del liceo classico “Morelli” di Vibo Valentia, un gruppo di arzilli 70enni rimasti legatissimi tra loro, con una forte amicizia che ha superato ormai il mezzo secolo, i quali a luglio 2019 hanno festeggiato il 50ennale della loro maturità, in un incontro plenario con arrivi da varie parti d’Italia. A scrivere materialmente, a nome di tutti i compagni, la mail da inviare a Lugano è stato Vito Teti, antropologo dell’Unical e scrittore, che ha illustrato brevemente a Mina la figura di Tonino, le sue precarie condizioni di salute, il suo sogno. La mail alla cantante si concludeva con le richieste di cui s’è detto.
Sembrava a tutti una iniziativa certo entusiasmante ma invero un po’ velleitaria, difficile infatti attendersi un riscontro da parte di un’artista che vanta milioni di affezionatissimi fans. Ancora più difficile pensare ad una risposta sollecita. E invece, il doppio “miracolo” c’è stato: proprio all’indomani dell’invio della mail, al pc di Teti è giunta la risposta a firma di Massimiliano Pani, figlio, arrangiatore e produttore di Mina: «Mia madre mi prega di risponderle e ringraziarla per la lettera. Ha provato direttamente a contattare lei e Tonino ai cellulari che ha indicato ma senza successo. Ho già inviato al suo indirizzo una foto che mia madre ha autografato con un pensiero per Tonino. Cordiali saluti. Massimiliano Pani».
Dal canto suo, Teti spiega, con evidente rammarico: «In effetti sia io che Tonino, all’indomani della mail, abbiamo ricevuto una chiamata da un numero estero sconosciuto. Non pensavamo certo che fosse Mina. E poi in così breve tempo… Abbiamo creduto che fosse una delle consuete telefonate di qualche call center e purtroppo non abbiamo risposto. E comunque, per un caso invero fortunato il biglietto autografo di Mina, di cui parla il figlio Massimiliano, è giunto proprio l’altro ieri, giorno del 70esimo compleanno del nostro amico. Sulla sua foto l’artista ha scritto di suo pugno: “Ciao, Tonino, ti sono vicina, come sempre. Mina”. Un pensiero che ha gli ha dato quella gioia che era il nostro obiettivo».
Lui, il pensionato in questione, pur se ancora debilitato dal lungo calvario sanitario, non sta letteralmente nella pelle: «E’ stato il più bel compleanno della mia vita – commenta, visibilmente commosso – Grazie agli amici, che non avrebbero potuto farmi regalo più bello. E grazie, soprattutto, alla “mia” Mina, che oltre ad essere la più grande cantante del mondo si è confermata persona dalla sensibilità e umanità senza pari».
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