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VIBO VALENTIA – Individuare una soluzione praticabile al trasferimento degli studenti di quegli istituti superiori (numerosi) oggetto di lavori di adeguamento. Una necessità impellente visto che per buona parte di questi i lavori inizieranno a breve e dovranno terminare entro settembre evitando, così, disagi a tutto il corpo scolastico. Per altri, poi, se ne parlerà nei mesi a seguire.

Ecco perché ieri pomeriggio, presso l’aula consiliare, il presidente della Provincia, Salvatore Solano, ha voluto incontrare – su input dei consiglieri – i presidi del Vibonese. L’obiettivo è trovare un percorso condiviso e da parte loro, i dirigenti, hanno mostrato disponibilità in tal senso. Ad ogni modo, l’ente ha programmato una serie di interventi straordinari e ordinari, le cui risorse – 150mila euro – sono state individuate attingendo ai fondi di bilancio, affidandosi a ditte specializzate ed auspicando tempi ristretti per ogni singolo lavoro.

Tuttavia, l’insidia maggiore è rappresentata dagli oltre 20 milioni di euro per l’edilizia scolastica. Ad illustrare le opere è stata l’architetto Carolina Bellantoni che sta seguendo l’iter con gli uffici competenti e che ha stilato l’elenco delle scuole interessate con relativi interventi: adeguamento sismico di un corpo del “Capialbi” (fase progettuale), per 1,4 milioni di euro; stessa cosa per il corpo aule del De Filippis-Prestia per 746mila euro; completamento di due piani dell’Ipsia (570mila euro) con lavori già aggiudicati e stipula contratto; si punta poi a completare l’antincendio dell’Ite realizzando scala e mettendo a norma quelle esistenti per poi collaudare impianto; per l’istituto “Colao” si sta cercando di averlo a norma per l’antincendio ad un costo di 360mila euro. Corposa poi l’entità della somma destinata all’Itis-Ipsia di Filadelfia: 4 milioni di euro suddivisi in due interventi: adeguamento sismico e impiantistico di cinque corpi di fabbrica per il primo; e completamento per 510mila euro per il piano terra e l’impiantistica per il secondo.

Si punta, inoltre, ad attingere ai fondi del Pnrr, con la consegna dei lavori che deve avvenire entro dicembre, l’avvio degli stesso per marzo 2023 e la conclusione entro dicembre 2026. E in questo contesto rientrano la demolizione e costruzione dell’Istituto professionale di tropea per un totale di quasi 3 milioni di euro; lavori per 160mila euro per il “Capialbi”; previste poi risorse per l’adeguamento della palestra interscolastica di Serra (350mila euro), e per 1,7milioni di euro per altri due corpi dell’Ipc di Vibo. E ancora, 760mila euro per uno dei corpi di fabbrica dell’ex Ipc, 2,6 milioni per l’adeguamento sismico del liceo Classico Nicotera e altri fondi per gli stessi interventi al liceo scientifico di Filadelfia; infine 605mila euro per la sede staccata dell’Ipc di via Tarallo.

La Bellantoni ha poi rilevato come non sia stato possibile presentare altre richieste di finanziamento in quanto non si  soddisfacevano alcuni parametri, ma che lo saranno in seguito. La stessa funzionaria ha specificato infine che nonostante il governo centrale abbia dato due mesi alla Regione per pubblicare il bando, questa l’ha fatto solo nel periodo finale lasciandolo attivo solo 10 giorni «restringendo, così, la possibilità di presentare altri progetti».

L’esigenza impellente, adesso, è quella di individuare soluzioni per il trasferimento degli studenti nel corso dei lavori e su questo hanno battuto molto i presidi: per Maria Gramendola (Iti-Itg) bisogna procedere ad una programmazione serrata «perché l’estate dura poco, la priorità è sistemare gli alunni di tutte le scuole interessate», evitando che «si tengano depositi di materiale nei plessi». Lele Suppa (“Morelli-Colao”) ha poi rilevato che «con 4,5 milioni destinati all’Ipc nel corso degli anni si sarebbero realizzate  due scuole nuove anziché investirli in una, l’Ipc, con solo 120 alunni», rilevando poi come la popolazione scolastica sia «in calo e ci siano edifici che potrebbero ospitare 1.000 alunni mentre invece sono occupati solo da un poco meno di un decimo». Un invito alla collaborazione è stato lanciato infine da Antonello Scalamandrè (“Capialbi”) il quale ha chiesto che si faccia «attenzione ad imprese con ribassi alti perché il rischio è che si blocchino i lavori e questo sarebbe un problema molto grave».

Ad ogni modo, il presidente Solano ha cercato di mediare, annunciando altri incontri coi dirigenti a stretto giro di posta perché il tempo stringe.

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