Il sistema bibliotecario vibonese
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La Finanza ha acquisito una serie di documenti contabili negli uffici del Sistema Bibliotecario Vibonese sempre più al centro della bufera
QUALCHE anno addietro la polizia. Nella mattinata di ieri un nuovo blitz, questa volta della Guardia di finanza. I locali del Sistema bibliotecario vibonese hanno visto dunque varcare la soglia di ingresso le divise grigie e gialle che – in base a quanto è stato possibile apprendere – hanno raccolto una corposa documentazione di varia tipologia in particolare quella di natura contabile, proprio quella sulla quale nei mesi scorsi si è innescata una animata polemica tra il Comune di Vibo Valentia e il consigliere comunale Stefano Luciano da un lato, e l’ex direttore dell’ente bibliotecario, Gilberto Floriani dall’altro.
Altri atti afferiscono a mandati di pagamento e le delibere assembleari. Ad ogni modo, vige il massimo riserbo al momento da parte degli investigatori che stanno evidentemente seguendo un filone d’indagine che potrebbe scaturire dalle note vicende che hanno tenuto banco sugli organi di stampa locali nei mesi scorsi. Il personale della Finanza si è presentato la sede sita nello storico palazzo Santa Chiara, chiedendo informazioni, come detto, sugli atti di natura contabile per farne copia ed acquisirla al fascicolo investigativo.
LA FINANZA ACQUISISCE GLI ATTI AL SISTEMA BIBLIOTECARIO VIBONESE
Che ci fossero problemi di natura contabile lo si era compreso quando l’ex presidente Corrado L’Andolina, all’atto del suo insediamento, avvenuto nella primavera del 2022, aveva rilevato diverse criticità in seno all’ente di natura amministrativa, debitoria e contabile. In particolare, sotto quello debitorio, era stato rilevato come nel corso degli anni fossero stati accumulati, tra mancato pagamento dei tributi, dei canoni di locazione e di altre tasse, debiti per 600mila euro, una quota dei quali spetta al Comune di Vibo; sotto quello contabile la situazione era apparsa, addirittura, ancora più grave, visto che sarebbe risultata assente non solo la rendicontazione degli ultimi tre anni, ma anche la documentazione che attesta i bilanci dello stesso segmento temporale. In più, la Regione aveva richiesto la restituzione dei fondi a suo tempo assegnati al Sbv (che promuove il Festival Leggere&Scrivere) e non rendicontati (60mila euro circa).
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Inoltre, Stefano Luciano aveva sottoposto alla Giunta comunale alcuni interrogativi su una serie di episodi tra cui la nomina del direttore (Emilio Floriani, figlio di Gilberto, appunto, ndr) e in generale sugli atti amministrativi, tra cui canoni di locazione, contratti.
LE DIFFIDE DEL COMUNE DI VIBO VALENTIA
Nel frattempo, il Comune di Vibo aveva inviato nel 2019 una serie di diffide al Sbv a fornire la documentazione e in una commissione del 6 gennaio di quest’anno la dirigente di palazzo Razza, Adriana Teti aveva rilevato testualmente «Abbiamo chiesto le carte al Sistema ma ci sono state sempre negate». Nel febbraio successivo in occasione della presentazione del nuovo presidente, Fabio Signoretta – che ha dichiarato di mettere a disposizione anche gli atti del 2023 -, il sindaco di Vibo, Maria Limardo aveva ricordato che il Comune di Vibo vanta un saldo creditorio di 275mila euro nei confronti del Sbv e che non era il solo ente creditore.
LE DIMISSIONI DELL’ULTIMA DIRIGENZA E LE POLEMICHE TRA COMUNE ED EX DIRETTORE FLORIANI
L’ex presidente L’Andolina – che si era dimesso cinque mesi dopo la sua nomina, preceduto di qualche giorno dal direttore incaricato appena poco tempo prima – aveva infatti reso noto che lo stesso ha debiti verso l’azienda che gestisce software che si aggirano sui 400mila euro e che la Regione ne vanta 65mila euro per la revoca di un finanziamento; altri 30mila euro riguardano il mancato pagamento di un precedente direttore artistico; altri di un ulteriore direttore artistico del 2021 «non interamente pagato»; i mancati emolumenti a due dipendenti e finanche il Cinema Moderno accampa crediti; oltre questo, molti finanziamenti non sarebbero stati rendicontati.
Nelle scorse settimane l’ex direttore Floriani e la dirigente Teti, insieme all’ex direttore artistico del festival, Maria Teresa Marzano, si sono punzecchiati diverse volte sui social proprio sulla vicenda del Sbv. Adesso i riflettori li ha accesi la Guardia di Finanza e questa attività potrebbe anche portare all’iscrizione di qualche nome nel registro degli indagati in ordine alle gestioni dell’ente degli anni passati.
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