Giuseppe Russo
3 minuti per la letturaVIBO VALENTIA – C’è anche il consigliere comunale di Vibo, Giuseppe Russo, tra gli indagati nell’inchiesta “Fangopoli”, coordinata dalla Procura di Catanzaro. L’operazione condotta dai carabinieri del Nucleo Operativo ecologico verte su alcune presunte condotte illecite nel campo dello smaltimento dei fanghi. Tra i reati contestati ci sono la ricezione di fanghi mai conferiti o non smaltiti e sepolti nel terreno di uno stabilimento, false attestazioni di formulari identificativi dei rifiuti del datore di lavoro con la complicità dei dipendenti.
Oltre al capogruppo di Azione in consiglio comunale nell’elenco degli indagati figurano 22 persone (per 20 sono state emesse misure cautelari). Russo era ex assessore all’ambiente di Palazzo Luigi Razza e ricopre l’incarico di direttore tecnico dell’azienda G&D Ecologica.
L’attività di indagine è nata dalla scoperta di un deposito incontrollato di rifiuti fognari trasportati da un veicolo appartenente alla società. Attività cui si è aggiunto un controllo da parte del Nor della compagnia dei Carabinieri di Lamezia su un mezzo di trasporto della società che perdeva liquami e dal quale è emersa la presenza di un formulario identificativo dei rifiuti falso. Nei confronti di Russo, accusato di delitto colposo contro la salute pubblica, il gip di Catanzaro ha disposto la misura cautelare interdittiva del divieto di esercitare attività professionali.
FANGOPOLI, GIUSEPPE RUSSO, EX ASSESSORE ALL’AMBIENTE DI VIBO, TRA GLI INDAGATI
Giuseppe Russo ha ricoperto l’incarico di assessore all’Ambiente nell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Elio Costa. In questa consiliatura, iniziata nel 2019, è entrato nell’assemblea nelle fila della lista civica “Vibo Unica”, per poi transitare al Pd, Forza Italia, Gruppo Misto, Coraggio Italia e adesso Azione.
Secondo quanto emerge dall’inchiesta le conversazioni captate, invero, consentono di sostenere che Gioacchino Rutigliano, di fatto titolare dell’azienda, Russo ed altri indagati “fossero tutti consapevoli dell’attività di stoccaggio posta in essere all’interno dell’impianto della G&D Ecologica Spa. In virtù della normativa appena citata l’indagato, in qualità di direttore tecnico, avrebbe dovuto organizzare la gestione dei rifiuti – “attività – scrivono gli inquirenti – che, invece viene svolta dall’amministratore di fatto, Rutigliano, e da Vescio” – e vigilare sul rispetto della normativa di settore.
Il potere di vigilanza gravante su Russo viene “totalmente disatteso. Tenuto conto che la sistemica attività di stoccaggio di rifiuti, effettuata presso il deposito della G&D Ecologia senza alcuna autorizzazione. Non viene controllato dall’indagato, il quale risulta del totalmente inerte. Inoltre dalle captazioni si è chiaramente appreso come lo stoccaggio incontrollato e non autorizzato di rifiuti comportasse uno sversamento sul nudo terreno. Con la conseguente creazione di una “porcheria”, ”una laguna”, un percolato che cola sul terreno”.
RUSSO ACCUSATO DI ESSERE “CONCORRENTE NEL TRAFFICO DI RIFIUTI”
Di fatto, Russo “non espleta scorrettamente il suo incarico ma semplicemente non lo esercita. Ed è proprio l’accordo che è alla base, ossia la disponibilità di una qualifica in cambio di uno stipendio, a renderlo concorrente a tutti gli effetti nel traffico illecito. Traffico orchestrato da Rutigliano che proprio grazie alla compiacenza dei suoi collaboratori “professionisti” riesce a muoversi nei gangli del lucrativo settore dei rifiuti”.
Sempre secondo quando emerge dalle carte dell’inchiesta, il consigliere comunale vibonese ed altri indagati non avrebbero effettuato i controlli correlati alla posizione da ciascuno ricoperta. Mediante il comportamento tenuto, hanno dimostrato di essere “inclini allo svolgimento di attività illecite nel settore. Tenuto conto che – seppure consapevoli della illecita gestione di rifiuti posta in essere – non si sono mai attivati. Può dirsi, dunque, sussistente nei loro confronti il pericolo di reiterazione di reati della stessa specie. Tenuto conto che potrebbero nuovamente ricoprire le predette funzioni, anche in altre società”.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA