Un particolare dei pizzini con i riti di affiliazione
2 minuti per la letturaVIBO VALENTIA – Scritti nero su bianco. Come quelli rinvenuti nell’ottobre del 2014 nel corso di una perquisizione domiciliare a carico di Salvatore Furlano (LEGGI LA NOTIZIA), allora commesso di un noto negozio di abbigliamento della città e ritenuto appartenente alla Locale di Vibo. Allegati allegati alle carte dell’inchiesta Rinascita-Scott, vi sono anche le foto di pizzini contenenti formule rituali per il battesimo di una “Locale” di ‘ndrangheta, per la formazione di una “società” di ‘ndrangheta, per l’affiliazione di un “picciotto” (grado di ‘ndrangheta inglobato nella cosiddetta “Società Minore”).
Si tratta nello specifico di “7 fogli di carta a quadretti formato 10X13 manoscritti relativi a riti di giuramento ad affiliazione e battesimo del locale. Di questi fogli 6 risultano numerati da “0” a “5” ed uno riportante il titolo “giuramento del picciotto”; “sullo stesso scaffale in alluminio ove vi erano i citati fogli manoscritti veniva rinvenuto anche un mazzo di 40 carte napoletane, al cui interno era presente anche una pagina di agenda delle dimensioni 8.5X7.5 riportante una legenda dei significati delle carte nei riti di affiliazione”.
Rivelazioni al riguardo le avevano fatte già alcuni pentiti del Vibonese, ultimo tra i quali quell’Andrea Mantella che aveva scalato velocemente e prepotentemente le gerarchie criminali all’interno del clan Lo Bianco-Barba, arrivando ad ottenere la dote del Trequartino, terza in ordine di importanza dopo Padrino e Quartino. Ribadiva che all’interno della “locale” di Vibo Valentia città, ove il clan aveva un ruolo di primo piano, erano in voga le regole, i rituali, le gerarchie formali riconosciuti dal “Crimine” di Polsi. Ma già da tempo i carabinieri del Reparto operativo del Nucleo investigativo di Vibo erano in possesso di formule di riti di affiliazione.
Il riferimento alla ‘ndrangheta appare alquanto esplicito, con la citazione di parole chiave quali l’Onorata Società (gergo col quale viene denominata) o altre afferenti alle strutture ed ai gradi (Società, Locale, ‘ndrina, Sgarrista, Picciotto, Sgarro), ed alle figure esoteriche e religiose sulle quali essa si fonda (i tre cavalieri spagnoli: Osso, Mastrosso e Carcagnosso; San Michele Arcangelo). In più, nel sopra riportato “Giuramento del Picciotto”, emergeva l’assoluta forma di fedeltà che l’affiliato è tenuto a prestare all’Onorata Società, nonché l’impegno a non trasgredire le “regole sociali” dell’associazione.
Ma delle doti e alle cariche si faceva ampia menzione nel processo “Il Crimine” il cui stralcio è stato allegato al fascicolo di “Rinascita”, in cui si faceva ampio riferimento alle descrizioni di ognuna. Per ferrea regola della ‘ndrangheta, chi si trova in una posizione inferiore non può e non deve conoscere dei superiori, pertanto è ben possibile che le conoscenze di alcuni (anche di alcuni dei dialoganti che non occupano posizioni di vertice) siano solo parziali.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA