X
<
>

Share
2 minuti per la lettura

VIBO VALENTIA – Fu ucciso l’1 marzo del 2011 in pieno centro abitato a San Gregorio d’Ippona con cinque colpi di pistola calibro 7,65  davanti agli occhi del figlio, miracolosamente scampato all’agguato.

GUARDA IL DRAMMATICO VIDEO DELL’OMICIDIO

Adesso i carabinieri, la procura di Vibo e la Dda di Catanzaro hanno risolto il caso arrestando il presunto responsabile.

Si tratta di Francesco Pannace, 32 anni, di San Gregorio d’Ippona, già condannato in via definitiva per l’omicidio del boss Giuseppe Prostamo. Al giovane adesso viene contestato anche l’uccisione di Carmelo Polito. Un delitto immortalato dalle telecamere di videosorveglianza installate in una  vicina officina meccanica.

Ed è da qui che i militari del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Vibo sono partiti per ricostruire l’agguato compiuto da due soggetti travisati da passamontagna che avevano colpito la vittima alle spalle mentre stava passeggiando con il figlio di soli 6 anni su corso Italia.

Secondo l’accusa  a sparare è stato Francesco Pannace, 32 anni di San Gregorio d’Ippona, già detenuto perché coinvolto in un  altro efferato omicidio, appunto quello di Giuseppe Prostamo. Ad incastrarlo è stata in particolare un’intercettazione  ambientale captata dai militari dell’Arma nell’auto intestata a Rosario Fiarè, ritenuto esponente di spicco dell’articolazione di ‘ndrangheta di San Gregorio. Francesco Pannace era infatti l’autista del boss e l’effettivo utilizzatore dell’auto. 

Qualche mese dopo l’omicidio di Polito, conversando in auto con un  giovane del posto si faceva sfuggire una frase emblematica per le indagini: “Ma hai saputo che mi hanno  inculato no?… perché ho ammazzato questo figlio di puttana”. All’affermazione di Pannace, il suo  interlocutore chiedeva: “Chi Polito ?” e lui rispondeva: “Era pazzo! E così via… per te, per me e per gli  altri”.  Un’altra conversazione indicava al cugino il luogo in cui aveva nascosto il passamontagna; “Vedi sotto quell’eternit appena scendi?  Là sotto c’è un passamontagna”, poi recuperato dai carabinieri. Polito è stato ucciso in quanto considerata persona aggressiva e prepotente “solita ad andare  in giro a chiedere soldi o a prendersi le cose senza pagare il prezzo”.

Annoverava diversi precedenti penali  per furto, rapina, omicidio e tentato omicidio. Un atteggiamento che avrebbe creato malcontento tra gli  abitanti del paese che vivevano con il terrore. Tra l’altro, Polito era appena uscito dal carcere psichiatrico di  Barcellona Pozzo di Gotto dove era stato detenuto. Sarebbe stato quindi “giustiziato” in pieno giorno per  uno schiaffo inflitto due anni prima allo zio del presunto killer e anche per dei “buffetti sulla guancia”, a  mo’ di richiamo dati a Rosario Fiorillo in carcere, come riferito agli inquirenti dal collaboratore di giustizia Raffaele Moscato.  Il Giudice ha dunque disposto la misura della custodia cautelare in carcere per il 32enne di San Gregorio  d’Ippona accogliendo le risultanze dei Sostituti Procuratore Dda Andrea Mancuso e Ciro Luca Lotoro, rispettivamente della Dda e della Precursore di Vibo.

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE