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VIBO VALENTIA – L’ex sindaco Nicola D’Agostino e la dirigente comunale Adriana Teti sono indagati per il reato di omissione di atti d’ufficio. Gli stessi nei giorni scorsi si sono visti recapitare un avviso di conclusione indagini a firma del pubblico ministero Benedetta Callea. I due, il primo in qualità di sindaco pro tempore del Comune di Vibo, la seconda quale dirigente del settore 3 (Governo del territorio), avrebbero omesso di disporre controlli su un muro pericolante. I fatti contestati risalgono al 31 ottobre del 2013 quando il comando provinciale dei vigili del fuoco protocolla una nota in cui rende edotto il comune sul rischio di crollo di un muro alto circa 6 metri e lungo circa 50 metri presente al confine di due proprietà, in località Aeroporto.
Il 7 novembre successivo D’agostino viene messo a conoscenza del fatto, di cui prende contezza, il 13 dicembre, anche il settore 3. Ora, secondo la Procura, i due pubblici ufficiali «omettevano di disporre accertamenti di natura strumentale e volti ad appurare l’effettiva pericolosità del manufatto nonché interventi di messa in sicurezza dello stesso e ad interdire il transito e la sosta nelle aree adiacenti al medesimo su entrambi i lati». Per il pm Callea, sulla scorta dell’attività d’indagine delle forze dell’ordinedi stanza alla Procura, questi provvedimenti, «per ragioni di incolumità e sicurezza pubblica», dovevano essere eseguiti «nell’immediatezza e comunque senza ritardo, venendo in realtà predisposti solamente il 21 ottobre 2014 quando il Comune di Vibo Valentia emetteva l’ordinanza di messa in sicurezza n. 129, a seguito del sollecito della Prefettura (il giorno precedente) e dell’acquisizione documentale da parte della polizia giudiziaria (20 ottobre)». Da qui, dunque, la contestazione del reato di omissione.
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