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VIBO VALENTIA – La Dda di Catanzaro, nell’ambito di una più vasta indagine sul clan Mancuso, ha aperto un’inchiesta sui lavori di costruzione delle strutture volute da Natuzza Evolo, la mistica di Paravati, in provincia di Vibo Valentia, deceduta nel 2009 e gestite dalla FOndazione Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime. Dal provvedimento di fermo dell’operazione antimafia denominata «Black Money», che ha portato giovedì a 24 fermi fra le fila del clan Mancuso di Limbadi, in provincia di Vibo, si evince infatti chiaramente che gli inquirenti hanno aperto sulla vicenda tre filoni d’inchiesta.

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SULL’OPERAZIONE BLACK MONEY

Il primo per accertare gli interventi del boss Pantaleone Mancuso (classe ’47) al fine di garantire la tranquillità dei lavori nei cantieri delle opere in costruzione a Paravati; un altro per accertare l’ingerenza dei Mancuso nella fornitura del calcestruzzo per la costruzione della chiesa di Paravati voluta da Natuzza; un terzo per accertare la gestione dei fondi, provenienti dai fedeli di tutto il mondo, destinati alla realizzazione delle opere volute da Natuzza a Paravati.

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