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Domenico De Vita

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SPILINGA – Un lungo mortorio che risuona per le strade deserte, un clima di incredulità e dolore tra gli abitanti, per la scomparsa di un uomo estremamente affabile, generoso, premuroso con i bambini e quotidianamente accanto ad anziani e malati, un maestro e Diacono che ha vissuto intensamente per la sua comunità: Domenico De Vita, deceduto improvvisamente ieri mattina, a seguito di un malore. Una notizia che ha profondamente colpito tutta la comunità spilingese.

«La semplicità e la bontà che lo hanno contraddistinto ci richiamano al Messaggio Evangelico, la sua azione pastorale un dono per i fedeli», così il Parroco di Spilinga, Michele De Vita. È morto all’età di 58 anni nella sua abitazione, probabilmente di infarto, benché non soffrisse di una particolare patologia cardiaca.

Aveva aperto come di consueto la mattina la chiesa di San Giovanni Battista, tenuto una video lezione, non accusava nessun malessere, sembrava una solita giornata.  Si è accasciato sotto gli occhi dell’anziana madre, perdendo subito conoscenza; a nulla è servito l’intervento dei sanitari del 118, l’uomo era già deceduto. Una morte silente e fulminea, senza agonia, così la raccontano i parenti.

Domenico De Vita era catechista e Diacono da più di trenta anni, partecipava quotidianamente alle liturgie, con una grande devozione, che si traduceva in un sostegno costante ai bisognosi. Aveva avuto la vocazione ancora bambino e trascorso la giovinezza in Seminario, benché non avesse poi preso i voti per il Sacerdozio.

Si recava presso gli anziani e i sofferenti della comunità di Spilinga per la Confessione settimanale o anche per una semplice chiacchierata di conforto, considerava la cura dei più deboli una autentica missione da affrontare con entusiasmo, dolcezza e spontaneità; «nessun dovere ma solo tanto amore», era questo il motto della sua esistenza. Per i bambini nutriva uno spirito di premura e protezione, un catechista operoso: ha veicolato il messaggio cristiano ad una moltitudine di generazioni, con un linguaggio semplice, capace di sollecitare la curiosità e l’entusiasmo dei bambini.   E questi era molto amato, era il «maestro Mimmo» con quel singolare modo di accarezzare e quel modo di interloquire vivace e vitale.  

Presente nei momenti drammatici e luttuosi, così come in quelli lieti, ha scandito con umiltà e ineccepibilità la vita religiosa e sociale della piccola comunità. «Soffriva molto per il distanziamento sociale, era sempre molto affettuoso; ed allora ci ripetevamo la frase celebre del Cantico Dei Cantici: “Tienimi come sigillo sul tuo cuore», questo il racconto della sua compagna di lavoro e di Parrocchia, Rafaela Pugliese.  I funerali si terranno nella giornata di oggi, secondo le disposizioni Covid-19, con un massimo di 15 familiari. Tuttavia, saranno  trasmessi in diretta streaming sul profilo  Facebook della Parrocchia.

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