X
<
>

L'ex sindaco Francesco Mazzeo, per il quale la Procura di Vibo ha chiesto il processo

Share
4 minuti per la lettura

La Procura di Vibo, all’esito delle indagini esperite dai carabinieri, ha chiesto il processo per l’ex sindaco di Cessaniti, Francesco Mazzeo, accusato di essere l’autore di una serie di esposti anonimi contenenti false accuse nei confronti di funzionari della Prefettura e dell’Asp, sacerdoti e carabinieri con il chiaro intento di screditarli e di ostacolarne l’operato


VIBO VALENTIA – Un vero e proprio ciclone giudiziario ha colpito l’ex sindaco di Cessaniti, Francesco Mazzeo, contro il quale la Procura di Vibo, sulla scorta delle indagini dei carabinieri, ha chiesto il processo muovendo accuse molto gravi nei suoi confronti: calunnia aggravata, sostituzione di persona e diffamazione, reati commessi con pianificazione sistematica e con l’intento di ledere la reputazione di numerosi soggetti.

Secondo l’Ufficio guidato dal procuratore capo Camillo Falvo, l’ex primo cittadino, 44 anni, è ritenuto il presunto autore di una serie di esposti anonimi contenenti false accuse nei confronti di figure istituzionali, compresi sacerdoti facenti parte delle Diocesi di Mileto, con il chiaro intento di screditarli e di ostacolarne l’operato.

INDAGINE INFORMATICA COMPLESSA

L’indagine, condotta con elevata complessità sul piano informatico dai Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Vibo Valentia, ha richiesto l’uso di sofisticate tecniche di digital forensics per l’analisi di una grande mole di dati digitali archiviati su dispositivi con avanzati sistemi di protezione e crittografia end-to-end. Gli investigatori, con estrema competenza, hanno progressivamente decifrato e analizzato il materiale, ricostruendo con precisione ogni elemento utile all’inchiesta. Nemmeno il tentativo di wiping da remoto, attivato dall’indagato per compromettere l’integrità dei file e ostacolare le indagini, è riuscito a vanificare il lavoro degli specialisti. I Carabinieri, infatti, hanno implementato tempestive operazioni di data recovery, garantendo la conservazione e l’acquisizione forense dei dati ed evitando qualsiasi alterazione o eliminazione tramite cloud.

GLI ESPOSTI ANONIMI CONTRO IL COMUNE E IL VICEPREFETTO RAIMONDO

L’inchiesta ha fatto emergere un quadro allarmante, caratterizzato da un uso sistematico di identità fittizie per colpire funzionari pubblici e altre figure di rilievo. Tra i principali episodi contestati le presunte false accuse ai vertici del Comune di Cessaniti: Mazzeo avrebbe inviato un esposto anonimo contro il Commissario straordinario Sergio Raimondo e due segretarie comunali, accusandoli di falsificare documenti ufficiali.

NEL MIRINO DI MAZZEO ANCHE FUNZIONARI ASP, COMMISSARI PREFETTIZI SACERDOTI E CARABINIERI

Contestata la falsa denuncia di corruzione e favoritismi con un esposto firmato con nome fittizio in cui accusava funzionari della Asp di Vibo Valentia di aver pilotato un concorso pubblico in favore di un candidato, con presunti scambi di denaro. L’ex sindaco di Cessaniti avrebbe scritto sotto falso nome per denunciare inesistenti legami tra il Commissario prefettizio e ambienti della ‘ndrangheta, con accuse basate su fatti inesistenti. Mazzeo avrebbe rivolto attacchi anche al clero sempre con diversi esposti diffamatori verso alcuni sacerdoti, insinuando presunti interessi economici e favoritismi nelle attività parrocchiali e nelle feste patronali. Azione di screditamento infine anche delle autorità locali con  un ulteriore documento inviato con firma falsa in cui avrebbe accusato alcuni agenti e ufficiali di polizia giudiziaria dell’Arma dei Carabinieri di connivenza con atti illeciti.

CHIESTO IL PROCESSO PER L’EX SINDACO DI CESSANITI

 La Procura, come detto, ha formalmente chiesto il rinvio a giudizio per Mazzeo e adesso si attende la fissazione dell’udienza preliminare da parte del gup, data in cui l’indagato, assistito dall’avvocato Antonio Fuscà, dovrà presentarsi per difendersi dalle accuse.

NEL 2023, DOPO “MAESTRALE CARTHAGO”, LE DIMISSIONI DI MAZZEO DA SINDACO DI CESSANITI

Il 18 agosto del 2023 Francesco Mazzeo aveva annunciato con un lungo post su Facebook le dimissioni dalla carica di sindaco di Cessaniti le cui motivazioni risiedevano in un passaggio molto chiaro del suo intervento riguardante la recente inchiesta “Maestrale-Carthago” che aveva interessato anche esponenti del comune (alcuni indagati, alcuni soltanto citati nella richiesta di applicazione della misura della Dda e nelle varie informative). A seguito della diffusione delle varie notizie riguardanti qualche soggetto del Comune, il primo cittadino avrebbe chiesto al diretto interessato di fare un passo indietro senza però trovare sponda da parte di quest’ultimo. E a quel punto, essendo il Comune sotto i riflettori della Dda, ma anche della Prefettura, il passo indietro l’aveva fatto proprio il capo dell’esecutivo, anticipando così un possibile intervento da parte dell’Utg.

Le condotte contestate a Mazzeo afferiscono al periodo immediatamente successivo alle dimissioni.

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE