Sull'assoluzione dell'avvocato Sabatino, l'intervento dei penalisti vibonesi
2 minuti per la letturaDopo l’assoluzione, la Camera penale di Vibo esprime vicinanza all’avvocato Francesco Sabatino, assolto da tutte le accuse nel processo “Maestrale Carthago” e denuncia “l’uso smisurato della custodia cautelare” invitando ad una “seria discussione sul tema”
VIBO VALENTIA – La Camera Penale “Francesco Casuscelli” di Vibo Valentia esprime il proprio “affetto all’avvocato Francesco Sabatino, assolto da tutte le accuse nel processo “Maestrale Carthago” manifestando tutta la vicinanza dei penalisti vibonesi a un collega che è riuscito a dimostrare la sua innocenza. Non conosciamo ancora le motivazioni ma, pur ribadendo il profondo rispetto nei confronti della magistratura nella sua interezza, in vicende come queste che colpiscono professionisti, imprenditori, gente comune ed avvocati, non possiamo esimerci dal porci alcuni interrogativi, il primo tra tutti è quello relativo all’uso smisurato della custodia cautelare”.
LA CAMERA PENALE DI VIBO DOPO “MAESTRALE”: “USO SMISURATO DELLA CUSTODIA CAUTELARE”
A farsi portavoce del sentimento dei colleghi è il presidente Pino Aloi evidenziando come il tema non sia “l’indagine e il processo che possono essere giustificati e che per fortuna servono anche per poter dimostrare l’estraneità all’accusa, ma, appunto, l’uso smisurato della custodia cautelare e gli effetti devastanti che ha sulle persone colpite e su tutti i familiari”. Al riguardo, i penalisti vibonesi si domandano se “in casi come questi fosse necessario ricorrere alla custodia cautelare in carcere, così come tante altre sono le domande su temi che vicende come queste toccano ma che necessitano di maggiore approfondimento”.
CHIESTA “UNA SERIA DISCUSSIONE” E VICINANZA ALL’AVVOCATO SABATINO
Pertanto, aggiunge il presidente Aloi, appare ormai “improcrastinabile avviare una seria discussione su un tema così delicato che investe diritti fondamentali dell’individuo consapevoli che il bene costituzionale della “libertà” necessita di una maggiore garanzia e tutela. Al collega Francesco Sabatino, socio della Camera Penale, che ha sofferto in silenzio il lungo e doloroso processo – concludono gli avvocati vibonesi – va l’abbraccio affettuoso di tutta la Camera Penale che ha sempre dimostrato nei suoi confronti stima e vicinanza”.
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