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La sede della Corte di Cassazione

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La Cassazione accoglie il ricorso della Curatela della “Geosapori” disponendo un nuovo processo per stabilire o meno il fallimento della cosiddetta “Super società di fatto”, vale a dire di cinque realtà imprenditoriali operanti nel campo dell’alimentazione, site nella zona di Portosalvo, frazione di Vibo, tra cui la Cof Spa.


VIBO VALENTIA – Processo d’Appello da rifare: questa la decisione della Suprema Corte di Cassazione che ha accolto il ricorso presentato dalla “Geosapori Srl”, rappresentato dall’avvocato Giacomo D’Attorre, in relazione al fallimento della cosiddetta “Super società di fatto” tra questa e altre imprese facenti capo al gruppo Barbieri, operanti a Portosalvo, nel Comune di Vibo. La decisione dei giudici romani ribalta il pronunciamento dei giudici di merito catanzaresi che avevano revocato la dichiarazione di fallimento, ritenendo insufficienti le prove a sostegno dell’esistenza e dell’insolvenza autonoma della presunta “Super società”, accogliendo le richieste avanzate dagli avvocati Alessio Colistra, Agostino Caridà, Domenico Barbalace e Giovanna Cersosimo per conto degli imprenditori Franca Bonavena, Aldo Barbieri, Annamaria e Immacolata Burzese, Rossella Grasso e Francesco Ventrice.

IL FALLIMENTO CONTEMPORANEO DI BEN CINQUE SOCIETÀ DI VIBO

La vicenda trae origine dalla sentenza del Tribunale di Vibo Valentia, che nel 2021 aveva dichiarato il fallimento di Geosapori Srl e, in estensione, anche della altre realtà imprenditoriali che avrebbe coinvolto diverse società operanti nel settore agroalimentare e della logistica, tra cui “B&F Srl”, “Cof Spa”, “Vittoria Trasporti Srl”, “Sapori Mediterranei Ss Agricola” e “Ortomania Società Cooperativa Agricola”. Secondo l’ipotesi della curatela fallimentare della Geosapori rappresentata dall’avvocato Francesco Pontoriero – sulla scorta delle indagini coordinate dalla procura ordinaria -, tali imprese avrebbero agito come un’unica entità economica, condividendo risorse finanziarie e operative in modo promiscuo, tuttavia tuttavia, la Corte d’Appello di Catanzaro, accogliendo il reclamo di alcune delle società coinvolte, aveva annullato la sentenza di primo grado – che aveva visto le stesse soccombere in giudizio -, sostenendo che non vi fossero elementi sufficienti per dimostrare l’esistenza di un’unità imprenditoriale comune e, di conseguenza, l’autonoma insolvenza della “Super società di fatto”.

LA CASSAZIONE CENSURA LA CORTE D’APPELLO

La Cassazione ha invece ritenuto fondato il ricorso presentato dalla curatela di “Geosapori”, evidenziando che la Corte d’Appello di Catanzaro aveva valutato in maniera frammentaria gli elementi indiziari senza considerarli nel loro complesso. Secondo la Suprema Corte, infatti, la presenza di rapporti economici e finanziari incrociati tra le società, la gestione promiscua delle risorse e il coinvolgimento di soggetti comuni nell’amministrazione avrebbero dovuto essere analizzati con maggiore attenzione per accertare l’esistenza di una gestione unitaria.

Tra gli elementi trascurati dalla Corte d’Appello, a parere della Cassazione, vi erano l’accollo di debiti tributari tra le società, l’uso di carte di credito intestate a una società da parte di un’altra e la movimentazione dei conti correnti di “Geosapori” da parte di dipendenti di altre aziende coinvolte. Per i giudici romani, questi fattori avrebbero potuto costituire prova della sussistenza di un fondo comune, elemento chiave per riconoscere una “Supersocietà di fatto”.

Insomma, se i giudici d’appello avevano censurato i colleghi del Tribunale di Vibo, adesso è la Cassazione a bacchettare i primi.

LE CONSEGUENZE DEL NUOVO PROCESSO D’APPELLO

La decisione della Cassazione impone, come detto, alla Corte d’Appello di Catanzaro – in diversa composizione – di riesaminare il caso alla luce delle indicazioni fornite, valutando nuovamente se le società coinvolte abbiano operato come un’unica entità economica e se l’insolvenza di “Geosapori “possa estendersi a tutta la presunta “Super società”. Corte che sarà chiamata a determinare se vi siano le condizioni per confermare la dichiarazione di fallimento in estensione.

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