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Il già dirigente regionale Pasquale Anastasi

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Il pentito Antonio Accorinti si sofferma sulla figura dell’allora dirigente del settore turismo della Regione Calabria, Pasquale Anastasi, raccontando anche delle cene alle quali avrebbe presenziato a spese della Cittadella, commentando negativamente l’organizzazione degli stand in occasione delle fiere e parlando di “costi gonfiati per la partecipazione a quegli eventi”


VIBO VALENTIA – Una delle figure su cui il pentito Antonio Accorinti, ex vertice del clan di Briatico, parla nei verbali rilasciati alla Dda di Catanzaro è quella di Pasquale Anastasi, dirigente del settore turismo della regione Calabria, imputato nel maxiprocesso “Maestrale”. Una figura che il collaboratore asserisce di conoscere “personalmente per averlo incontrato personalmente in diverse occasioni, nella specie alla fiera turistica di Rimini, a Londra e alla “Bit” di Milano, questo per svariati anni, dove ho anche avuto anche occasione di cenare con lui, sempre a spese della Regione Calabria” ricordando che “era la persona con la quale si doveva scendere a compromessi se si voleva ottenere qualche genere di finanziamento pubblico in ambito turistico”.

IL BANDO DA 800MILA EURO DELLA REGIONE CALABRIA QUASI VINTO DAL CLAN ACCORINTI

Le strutture turistiche potevano avere accesso a dei finanziamenti, che tuttavia dovevano passare attraverso il dipartimento di Anastasi ma gli Accorinti “non hanno  mai voluto accedere a queste forme di finanziamento, fatta eccezione per la Legge 488”, un bando da ben 800mila euro che il clan, secondo il racconto del collaboratore, era sul punto di vincere, senonché all’ultimo “rinunciammo in quanto non eravamo nella condizione di ricevere i soldi, nella specie perché avevamo delle licenze ritirate per problemi con la giustizia”.

Sempre l’ufficio di Anastasi si occupava anche di smistare i turisti stranieri selezionando le strutture ricettive alle quali destinarli, riferisce la “gola profonda” briaticese aggiungendo che il dirigente regionale era colui il quale “sceglieva i tour operator ai quali dare gli incentivi per i voli charter offerti dalla regione Calabria, potendo in questo modo influenzare la destinazione dei turisti presso l’una o l’altra struttura”.

IL PENTITO SULLE FIERE E I COSTI GONFIATI

Antonio Accorinti racconta inoltre di uno spaccato che avrebbe caratterizzato i grandi eventi turistici quando riferisce che nel corso delle cene alle varie Fiere alle quali ha preso parte si sarebbe parlato anche del “rigonfiamento dei costi relativi alla partecipazione a quegli eventi e di come tutto venisse mal gestito. Andavamo in queste fiere a pubblicizzare le nostre strutture e una volta lì non trovavamo nulla, intendo interpreti arredo o altro che, soprattutto all’estero, consentisse di interloquire con i visitatori”.

 Molte volte si avvicinavano allo stand Calabria anche operatori esteri chiedendo di fosse il responsabile con cui potersi interfacciare ma “non c’era mai nessuno e questa cosa, alla lunga, per noi addetti del settore, risultava anche piuttosto frustrante. Nessuno degli organizzatori o dei dirigenti inoltre era mai presente sul posto, diversamente da quanto avveniva in occasione delle cene, alle quali partecipavano sempre tutti e dove spesso si ospitavano anche personaggi famosi, ricordo, ad esempio, Katia Ricciarelli”.

IL DIRIGENTE DELLA REGIONE CALABRIA AL RESORT DEGLI ACCORINTI

Secondo le parole del collaboratore di giustizia, Pasquale Anastasi si sarebbe recato presso il villaggio Green Garden, a Briatico, gestito dalla famiglia Accorinti, per cenare e di essere stato in compagnia di “Antonio Munafò, che credo lavori sempre all’ufficio regionale per il turismo e con il quale, spesso, uscivo anche la sera dopo cena. Ricordo anche che, quando ci trovavamo a Londra, dopo cena questi se ne andavano al Casinò ed in una occasione, a Londra, cenammo, sempre a spese della Regione Calabria, all’interno del ristorante del cugino Francesco Giuseppe Bonavita, Giacomo, che mi pare si chiamasse “Il Vicolo”.

LE PREFERENZE DI ANASTASI

Ulteriore aspetto riportato nei verbali da parte del pentito Antonio Accorinti concerne la preferenza che Anastasi avrebbe avuto verso alcune strutture ricettive e una di queste “era lo “Scoglio della Galea”, di proprietà del suocero di Vincenzo Calafati, detto “Giarra”. Quest’ultimo e il dirigente regionale, in occasione delle fiere, erano sempre insieme che si appartavano a parlare. Anche Calafati spesso, presenziava a queste fiere intervenendo quale titolare del! ‘agenzia turistica sita a Santa Domenica di Ricadi”.

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