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Il 12 novembre prossimo in corte di Assise d’Appello compariranno gli imputati del filone degli omicidi di Rinascita Scott: omicidi tramite lupara bianca, estorsioni e sequestro di persona le accuse contestate a vario titolo


VIBO VALENTIA – Il 12 novembre prossimo, alle ore 10,30, nell’aula Ferlaino del vecchio palazzo di giustizia di Catanzaro, si svolgerà la prima udienza del processo d’Appello, davanti la Corte d’Assise, del filone degli omicidi di “Rinascita-Scott” che vedrà comparire 8 persone accusate a vario titolo di omicidio, ben 5 tre dei quali di lupara bianca, nonché sequestro di persona ed estorsione aggravata dalle modalità mafiose.

Il primo grado si era concluso con tre ergastoli, altre pene tra i 14 e i 30 anni e tre assoluzioni, mentre la  Distrettuale antimafia di Catanzaro ne aveva chiesti cinque di ergastoli, tre pene tra i 14 e i 30 anni di reclusione e due assoluzioni.

LA SENTENZA DI PRIMO GRADO DEL FILONE DEGLI OMICIDI

Carcere a vita per Giuseppe Antonio Accorinti, ritenuto il boss di Zungri, Saverio Razionale, a capo della Locale di ’ndrangheta di San Gregorio d’Ippona, e Domenico Bonavota, considerato a capo dell’omonima cosca di Sant’Onofrio; per i primi due anche la misura dell’isolamento per due anni. Le altre pene avevano riguardato Leonardo Vacatello, Antonio Ierullo, entrambi condannati a 30 anni di carcere; Maurizio Garisto e Valerio Navarra (per tutti e due 20 anni) e il collaboratore di giustizia Andrea Mantella (14 anni). Avevano incassato, infine, l’assoluzione Paolino Lo Bianco e Filippo Catania, in aderenza alle richieste della Dda. Lo stesso dicasi per Enzo Barba, alias il Musichiere nei confronti del quale, però, la pubblica accusa aveva chiesto l’ergastolo.

LUPARA BIANCA: VITTIME E IMPUTATI IN RINASCITA SCOTT

Questi ultimi tre erano accusati dell’uccisione di Filippo Gancitano, cugino di Mantella, sparito da Vibo nel gennaio 2002,  e per tutti e tre adesso le assoluzioni sono definitive in quanto la Dda non ha proposto appello nei loro confronti e pertanto per questo processo quel caso di lupara bianca esce di scena. Sulle motivazioni era stato lo stesso Mantella a riferire che risiedevano nella presunta omosessualità della vittima non escludendo però i timori del clan per un suo pentimento.

Gli altri omicidi sono quelli di Alfredo Cracolici, a capo del gruppo di Maierato, e Giovanni Furlano, vittima innocente che si trovava in auto insieme al primo la sera dell’agguato avvenuto ad agosto del 2002 nel territorio di Vallelonga. Contestati poi quelli di Roberto Soriano, esponente dell’omonimo clan di Pizzinni di Filandari, e di Antonio Lo Giudice, uccisi il 6 agosto 1996. Anche di queste due vittime i corpi non sono mai stati ritrovati.

Secondo l’accusa, mandante dell’uccisione di Cracolici  sarebbe stato Bonavota mentre Ierullo avrebbe fornito appoggio logistico durante le fasi propedeutiche all’agguato e sarebbe stato poi l’autore materiale della sparatoria che aveva cagionato la morte del boss e dell’innocente Furlano. Razionale e Accorinti sono invece accusati dell’uccisione di Soriano e di Lo Giudice, quest’ultimo non aveva voluto abbandonare l’amico al proprio destino dopo essere caduto in trappola.

Estorsione aggravata dalle modalità mafiose infine a carico di Vacatello in concorso con Garisto e Navarra, unitamente a Luciano Macrì Saverio Sacchinelli (entrambi già giudicati con rito abbreviato), che avrebbero cercato di ottenere la restituzione o il pagamento di circa 6mila euro, da parte di Rocco Ursino, vibonese residente in Lombardia, nel Comune di Imbersago, in provincia di Lecco, vittima di un sequestro di persona finalizzato ad ottenere la restituzione del denaro.

IL COLLEGIO DI DIFESA E LE PARTI CIVILI

Il collegio di difesa è costituito dagli avvocati Mario Murone, Luca Cianferoni, Vincenzo D’Ascola, Tiziana Barillaro, Vincenzo Gennaro, Salvatore Staiano, Sergio Rotundo, Francesco Muzzopappa, Francesco Calabrese, Francesco Schimio, Riccardo Ciaramello, Manfredo Fiormonti. Per le parti civili gli avvocati Domenico Talotta, Maria Rosa Pisani, Mariastella Paolì, Maria Antonietta La Monica, Vincenza Rando e Matteo Timperi.

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