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Non solo per “Maestrale”, ma ora anche per il Giudice di pace gli avvocati del vibonese annunciato lo stato di agitazione

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Non solo per “Maestrale”, ma ora anche per il Giudice di pace gli avvocati di Vibo annunciano lo stato di agitazione


VIBO VALENTIA – Non solo “Maestrale-Carthago”. Gli avvocati vibonesi sono in agitazione anche per la situazione dell’Istituto del Giudice di Pace, che ha sede nel tribunale nuovo di via Lacquari. A proclamarlo è il Consiglio dell’Ordine presieduto da Franco De Luca che segnala le criticità che caratterizzano l’ufficio. Criticità che non permetterebbero ai togati vibonesi di lavorare «in condizioni di dignità e decoro professionale».

Nello specifico, i professionisti vibonesi lamentano una marcata e grave penuria di personale. Per questo il Consiglio ha chiesto un intervento urgente al ministero della Giustizia, al presidente della Corte d’Appello e a quello del Tribunale di Vibo (attualmente Tiziana Macrì dopo l’addio di Antonio Erminio di Matteo). L’obiettivo è che vengano assegnati nuovi giudici e si superi l’impasse. Il tutto è stato deliberato dal Consiglio durante una riunione che si è tenuta nei giorni scorsi.

VIBO AVVOCATI IN STATO DI AGITAZIONE ANCHE PER IL GIUDICE DI PACE

Nell’atto deliberativo si legge che all’Ufficio del Giudice di pace di Vibo Valentia «vengono iscritti a ruolo annualmente più di 7mila procedimenti civili». Una mole di lavoro che «ricade su soli tre giudici che si occupano sia del settore civile sia del settore penale. A fronte di una pianta organica che ne prevederebbe otto, quindi, con scopertura superiore al 60%. Già dall’anno 2018, due giudici sono stati trasferiti e, nonostante le diverse segnalazioni di questo Consiglio, mai sostituiti».

L’inevitabile conseguenza di questa carenza di organico è l’attesa anche di mesi «per ottenere un decreto di fissazione della prima udienza, i rinvii vengono fissati anche ad anni di distanza, le riserve vengono sciolte con inaccettabile ritardo e le sentenze emesse con altrettanto grave ritardo». E siccome al peggio non c’è mai fine, la situazione potrebbe anche peggiorare «in ragione dell’estensione della competenza per valore del Giudice di pace disposta con la riforma Cartabia. Una situazione definita inaccettabile, insomma, che pone seri dubbi sulla possibilità dell’avvocatura di garantire compiutamente ed effettivamente la difesa e tutela dei diritti dei cittadini».

Da qui, e dopo le segnalazioni passate dall’Ordine degli avvocati alle autorità competenti, ecco la decisione di proclamare lo stato di agitazione del Foro vibonese che ha convocato infine un’assemblea degli iscritti per l’inizio di ottobre, quando, se non saranno stati presi i dovuti provvedimenti, «verranno discusse e deliberate le iniziative necessarie al fine di risolvere la grave e inaccettabile situazione dell’Ufficio del Giudice di pace».

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