Il tribunale di Vibo Valentia
3 minuti per la lettura“Maestrale”, per traffico e spaccio di droga rischiano il processo 19 persone e tra queste figurano esponenti di spicco della criminalità
VIBO VALENTIA – E’ uno dei tronconi di “Maestrale”, quello, nello specifico, in cui sono contestati i reati attinenti al traffico e spaccio di droga ovviamente con l’aggravante mafiosa. E a doverne rispondere sono in tutto 19 persone nei confronti delle quali la Dda di Catanzaro, nelle persone dei sostituti Irene Crea, Andrea Buzzelli, Annamaria Frustaci e Antonio De Bernardo, ha fatto notificare l’avviso di conclusione delle indagini. Tra queste figurano anche esponenti di spicco della criminalità locale.
Gli indagati. Nello specifico a rischiare il processo per traffico di droga in “Maestrale” sono Giuseppe Antonio Accorinti, 65 anni, ritenuto a capo dell’omonima Locale di Zungri; Rocco Arena, 37 anni, di Rosarno; Rocco Ascone, 34 anni, di Limbadi; Salvatore Ascone, 58 anni, di Limbadi; Francesco Barbieri, 36 anni, di San Calogero; Angelo Bartone, 49 anni, di Mileto; Bruno Cappellano, 56 anni, di Amato (Cz); Cono Rocco Fusca, 57 anni, di Cessaniti; Armando Galati, 70 anni, di Mileto; Domenico Galati, 30 anni, di Mileto; Michele Galati, 44 anni, di Mileto; Emanuele Mancuso, 36 anni, di Limbadi (collaboratore di giustizia); Francesco Mangone, 44 anni, di Mileto; Saverio Mesiano, 46 anni, di Mileto; Michele Silvano Mazzeo, 53 anni, di Mileto, Giuseppe Navarra, 33 anni, di Joppolo; Valerio Navarra, 31 anni, di Rombiolo; Gheorghe Laurentiu Nicolae, 35 anni, di Timisoara (Romania); Simone Rettura, 36 anni, di Mileto.
Le contestazioni. Michele, Domenico e Armando Galati, Bartone, Fusca, i due Ascone, Nicolae e Mancuso unitamente ad altri per i quali si è proceduto separatamente nell’ambito del processo Rinascita-Scott, sono chiamati a rispondere di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanza stupefacente operante sul territorio della provincia di Vibo Valentia e con ramificazioni e contatti sul territorio nazionale e internazionale: nello specifico cocaina, eroina, hashish e marijuana individuando nel Sud America e nell’Albania importanti fonti di approvvigionamento e provvedendo cedere e trasportare la droga sia nella zona di Vibo Valentia che nelle zone dì Caltanissetta, Cosenza, Napoli, Asti, ed in Toscana e in tutto il Nord Italia. I reati contestati vanno dal 2018 al 2019.
I singoli ruoli. Il ruolo di capo promotore, organizzatore e finanziatore, con compiti dì decisione, pianificazione e individuazione delle azioni e delle strategie generali del sodalizio criminoso, viene attribuito dagli investigatori a Michele Galati congiuntamente ad Accorinti, mentre Domenico Galati sarebbe stato il finanziatore degli ingenti quantitativi Nonché soggetto deputato a reperire e detenere per il sodalizio la sostanza stupefacente. Armando Galati sarebbe partecipe del sodalizio in stretto contatto con Michele Galati e Accorinti in possesso di canali autonomi di rifornimento forniva al gruppo gli ingenti quantitativi di droga, stesso ruolo per Angelo Bartone che nello specifico si occupava dell’attività di gestione al dettaglio dello stupefacente e del procacciamento di nuovi acquirenti.
Cono Rocco fusca, sempre in qualità di partecipe aveva il compito di occuparsi dell’attività di acquisto trasporto e consegna della droga nonché alla vendita della stessa fuori regione. Salvatore ascone, promotore e finanziatore nonché organizzatori di una specifica articolazione del sodalizio che si occupava della fornitura dello stupefacente , vantava canali autonomi di approvvigionamento attraverso i quali riforniva stabilmente il sodalizio di ingenti quantitativi avvalendosi per tale attività dell’opera di intermediazione del figlio Rocco, di Emanuele Mancuso e di Nicolae. Infine, quest’ultimo e Rocco Ascone eseguivano le direttive di Salvatore Ascone occupandosi della vendita dello stupefacente e prendendo diretti contatti con gli inquirenti, fungendo dunque da intermediari con quest’ultimi.
A tutti la Dda contesta le aggravanti della transnazionalità del reato del numero dei sodali non inferiori a 10 unità della disponibilità di armi nonché del quantitativo ingente con l’ulteriore aggravante di aver commesso il fatto per agevolare l’associazione per delinquere di stampo ndranghetistico in particolare le articolazioni di Zungri, Mileto di Vibo Marina e Limbadi.
Ad assistere gli indagati un folto collegio di avvocati nelle persone di Luca Cianferoni, Tommaso Zavaglia, Michele Novella, Luigi Luppino, Antonio Caruso Salvatore Staiano, Sergio Rotundo, Mariantonietta Iorfida Pietro Chiodo, Luigi La Scala, Giuseppe Bagnato, Giuseppe De Luca, Diego Brancia, Giovanni Vecchio, Giuseppe Di Renzo, Pamela Tassone e Francesco Schimio.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA