Gilberto Floriani
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Le parole del gip: «Per l’ex direttore l’ente era una questione di famiglia», ecco secondo l’accusa «la gestione scellerata del Sistema bibliotecario vibonese» da parte di Gilberto Floriani
VIBO VALENTIA – Una evidente, «scorretta gestione amministrativo-contabile del Sistema Bibliotecario Vibonese nel corso degli anni». Evidenziata «nell’impiego di risorse economiche, pervenute sia da contributi pubblici che da erogazioni liberali di privati, per interessi privati, a favore del direttore del Sistema Bibliotecario, Gilberto Floriani, e del suo nucleo familiare”.
Sono le parole del gip di Vibo che ha vergato l’ordinanza di arresto di Floriani. E che ha rilevato come sin dalle prime battute la guardia di finanza di Vibo e la polizia municipale abbiano notato, presso gli uffici del Sbv, “disordine, carenza di organizzazione e, soprattutto, una gestione amministrativo/contabile poco limpida” . A cominciare dalla documentazione “detenuta in maniera frammentaria e confusionale. L’assenza di documenti indispensabili per la corretta gestione del Sistema e, soprattutto, per la predisposizione dei bilanci di previsione e consuntivi. Nonostante richiesti, infatti, non sono stati consegnati il libro degli inventari e le relazioni ai bilanci». Bilanci «che, tra l’altro, come si vedrà, per le annualità in cui sono “approvati” non sono sottoposti al necessario vaglio di un revisore dei conti”.
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LA GESTIONE DEL SISTEMA BIBLIOTECARIO VIBONESE: “AI FIGLI 140MILA EURO”
Gilberto Floriani viene definito il dominus all’interno dell’ente, di cui è stato a capo sin dalla costituzione nella fine degli anni’80. Una presenza costante, la sua, in tutte le fasi amministrativo-contabile-gestionali del Sistema. In parte giustificabile per la carica ricoperta, ma “ingiustificata dal momento in cui la rappresentanza dell’ente spettava ad altri. E proprio per il ruolo ricoperto, l’indagato ha avuto, nel tempo, la “possibilità di gestire l’Sbv come una “creatura” propria. Disponendo a proprio piacimento delle risorse dell’ente e determinando, secondo la propria volontà, incarichi da affidare, assunzioni e affidamenti dei vari servizi prestati da terzi”. E a trarre beneficio dalla “gestione scellerata della cosa pubblica sono proprio i figli Emilio, Gabriele e Giuseppe. Negli anni destinatari di incarichi remunerati con oltre 140.000 euro”.
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Anche la nomina di Emilio Floriani a Direttore del Sistema era avvenuta in maniera “abbastanza singolare. La nomina risale all’8 agosto 2021 con nota a firma dell’allora presidente del SBV, Antonio Lampasi. Provvedimento emesso in via d’urgenza da sottoporre, poi, a ratifica dello stesso nella prima adunanza in questo caso prevista per il mese di settembre 2021. Ma il consesso si è riunito solo dopo quattro mesi dalla nomina. Questo, visto che riguardava uno dei figli del Direttore Artistico Gilberto Floriani, era “quantomeno inopportuno. Anche in considerazione del fatto che il Direttore nominato (Emilio) avrebbe dovuto, come ha fatto, emettere provvedimenti di liquidazione di compensi nei confronti dei propri congiunti e lui stesso era interessato da provvedimenti di competenza del Direttore”.
LE DETERMINE E LE “BACCHETTATE” AI SINDACI
Il gip bacchetta anche i sindaci del comitato di gestione parlando di “silente placet dei presidenti (appunto un sindaco del territorio che si alternava nella carica). Ed evidenzia la gravità delle determine “in un sistema illecito portato avanti da Gilberto Floriani con la compiacente collaborazione di Valentina Amaddeo”. Questa, in qualità di direttore amministrativo dal 2015, avrebbe firmato impegni di spesa e determine, compresi atti di liquidazione, ma anche un incarico di cooperativa sociale che, seppur in maniera gratuita, era affidato alla “Nexus” il cui rappresentante legale era Emilio Floriani.
Nel 2016 aveva firmato una determina avente a oggetto l’assunzione tempo determinato part-time per un importo complessivo di 10.200 euro di quattro persone, tra cui Giuseppe ed Emilio Floriani. Sempre nel dicembre di quell’anno e poi del 2017 e 2018 successivo l’assunzione tempo determinato part-time per un importo complessivo di 55mila euro di 6 unità, tra cui sempre i due fratelli indagati. Nel 2019 la determina con cui destinava 1.000 euro a Gilberto Floriani per la partecipazione al salone del libro di Torino. Anche se che tra le Delibere del Comitato di Gestione-Assemblea dei sindaci “non viene trovata traccia di alcuna adesione a tale manifestazione”.
LA GESTIONE DEL SISTEMA BIBLIOTECARIO VIBONESE: «VEICOLATE INGENTI SOMME VERSO SE STESSI»
Firme della Amaddeo si ritrovano anche sulle determine di liquidazione come quella del 13 febbraio 2020 a favore di Giuseppe Floriani di 4.700 euro per il festival Leggere & Scrivere. Numerosa inoltre la presenza di altre determine di liquidazione ai fratelli Emilio e Giuseppe non rinvenute e attinenti al Polo 2020 e alla biblioteca di quartiere. Pertanto, scrive il gip, a prescindere dalla mancata legittimità dei provvedimenti elencati “non può sottacersi il dato evidente che Gilberto Floriani e Valentina Amaddeo abbiano veicolato, nel tempo, ingenti somme verso se stessi quali rimborsi spese e verso i figli di Floriani con gli incarichi di cui si parlerà nel dettaglio”.
GLI INCARICHI
L’indagine ha consentito di stabilire che per l’espletamento delle attività connesse alla realizzazione dei progetti a cui ha preso parte, il Sistema bibliotecario si è avvalso, negli anni, oltre che del personale regolarmente assunto, anche di altri soggetti con cui, di volta in volta, sono stati stipulati contratti di lavoro autonomo, conferiti a mezzo lettera di incarico firmata dal direttore del Sistema bibliotecario e, per accettazione, dal destinatario. Gli incarichi hanno riguardato una molteplicità di tipologie di prestazione che vanno dalla figura di semplice “collaboratore” alla figura di “Social Media Manager”, da “Relatore” a “Ufficio Stampa locale”, ed ancora da “collaboratrice amministrativa” a “Direttore artistico”.
In nessuna delle lettere di incarico rinvenute dagli investigatori, però, si fa riferimento alla tipologia di selezione utilizzata e, tantomeno, si è dato atto di aver reso pubblica la ricerca di personale in quello specifico settore. Ad ogni modo, i fratelli Floriani e il padre hanno percepito rispettivamente 28mila euro (Emilio per gli anni 2018, 2020 e 2021); 26mila euro (Giuseppe: 2020, 2021, 2022), 8mila euro (Gabriele, 2017, 2018, 2020 e 2022) e 3.700 euro (Gilberto, 2018, 2019 e 2022). Inoltre per Giuseppe ed Emilio si sommano le cifre percepite quale compenso per la prestazione derivante dall’assunzione a tempo determinato all’interno del Sbv: 43mila euro per Giuseppe e quasi 36mila per Emilio.
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