X
<
>

Gianluca Callipo

Share
2 minuti per la lettura

Assolto Gianluca Callipo, stessa sentenza per un avvocato-imprenditore e due dirigenti del Comune napitino, le accuse riguardavano le concessioni demaniali


VIBO VALENTIA – Assoluzione perché il fatto non sussiste. Questa la formula pronunciata dal presidente del Tribunale collegiale, Gianfranco Grillone (a lato Bertola e Maiorana) all’esito della camera di consiglio del processo che vedeva imputato l’ex sindaco di Pizzo Gianluca Callipo e l’avvocato e imprenditore Vincenzo Renda, due dirigenti del Comune di Pizzo: Nico Donato di Vibo – già presidente provinciale dell’ordine degli Architetti ed ex assessore al Comune di Vibo – e Nicola Salvatore Vasta di Curinga. Una formula che va oltre la richiesta dal pm Concettina Iannazzo (di fatto per insufficienza di prove) e che accoglie in pieno le richieste del collegio di difesa nelle persone degli avvocati Diego Brancia Vincenzo Trungadi, Nicola D’Agostino e Antonio Muscimarro.

ASSOLTO GIANLUCA CALLIPO: LE ACCUSE

Tutti e quattro erano indagati nell’ambito dell’indagine della procura ordinaria denominata “Spiaggia libera”. Gianluca Callipo doveva rispondere dei reati di tentata concussione e abuso d’ufficio, quest’ultimo in concorso, in relazione a distinte e separate condotte, con gli architetti Donato e Vasta che all’epoca dei fatti ricoprivano rispettivamente gli incarichi di dirigente tecnico e responsabile del Servizio Urbanistica del Comune costiero. Per il noto imprenditore vibonese, Vincenzo Renda, titolare di un lussuoso resort in fase di costruzione nella stessa zona, gli inquirenti ipotizzavano invece il reato di corruzione.

LE PARTI CIVILI COSTITUITE IN GIUDIZIO E LA GENESI DELL’INCHIESTA

Ammessi al processo, quali parte civile, il Comune di Pizzo e la parte offesa, ovvero l’imprenditore (assistito dall’avvocato Giovanni Cilurzo) dalla cui denuncia alla Guardia di finanza era partita l’indagine, coordinata dal pm della Procura di Vibo Concettina Iannazzo, che ha ruotato in gran parte intorno allo sfruttamento di una concessione demaniale in un’area di spiaggia situata in località Savelli nella zona marina.

Per Callipo si tratta della seconda assoluzione nel giro di pochi mesi. In precedenza aveva visto cadere le accuse di concorso esterno in associazione mafiosa nell’ambito del processo Rinascita-Scott. Per l’imprenditore Renda, si è alla terza assoluzione in quanto le prime due sono state sempre nell’ambito di “Rinascita-Scott”.

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE