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Venti condanne, 13 assoluzioni e pene per quasi 200 anni di carcere, si chiude il processo d’appello dell’operazione Rimpiazzo al clan di ‘ndrangheta dei piscopisani


VIBO VALENTIA – Si chiude con 13 assoluzioni – due in più del primo grado – e 20 condanne (per un totale di oltre 191 anni di carcere) il processo d’Appello scaturito dall’operazione “Rimpiazzo” contro il presunto clan Piscopio. A leggere la sentenza, oggi in corte d’Appello, a Catanzaro, il presidente della Corte, Giancarlo Bianchi (a latere Maria Rosaria Di Girolamo e Assunta Maiore). Regge anche in secondo grado, dunque, il castello accusatorio imbastito dalla Dda del capoluogo di regione che aveva fatto scattare il blitz ad aprile del 2019, un paio di mesi prima delle elezioni comunali nel capoluogo di provincia.

Le accuse contestate sono associazione mafiosa, usura, estorsione, danneggiamento, illeciti in materia di armi, intestazione fittizia di beni e spaccio di droga commesse da un gruppo che, sempre secondo le risultanze investigative, puntava a scalzare i Mancuso dal capoluogo vibonese e dalle frazioni marine sfruttando il fatto che molti rappresentanti della consorteria di Limbadi fossero detenuti in carcere a seguito delle varie inchieste antimafia degli anni precedenti.

il collegio di difesa era composto dagli avvocati Walter Franzè, Diego Brancia, Sergio Rotundo, Francesco Calabrese, Giuseppe Di Renzo, Giuseppe Cutrullà, Vincenzo Sorgiovanni, Francesco Muzzopappa, Salvatore Staiano, Giuseppe Gervasi, Giovanni Vecchio, Francesco Gambardella, Leopoldo Marchese, Francesco Sabatino, Gregorio Viscomi, Guido Contestabile e Rosa Giorno.

OPERAZIONE RIMPIAZZO, LE CONDANNE

  • Rosario Battaglia, 28 anni e 3 mesi;
  • Nazzareno Colace, 8 anni e 3000 euro di multa
  • Domenico D’Angelo, 10 anni;
  • Giuseppe D’Angelo, 10 anni e 4 mesi;
  • Angelo David, 10 anni;
  • Francesco Felice,13 anni e 8 mesi;
  • Giuseppe Brogna, 10 anni;
  • Stefano Farfaglia, 10 anni;
  • Nazzareno Galati, 13 anni e 8 mesi;
  • Salvatore Giuseppe Galati, 12 anni;
  • Benito La Bella, 13 anni e 8 mesi;
  • Pantaleone Mancuso, alias “Scarpuni” 8 anni e 3000 euro di multa;
  • Silvano Michele Mazzeo, 8 anni e 5000 euro di multa;
  • Nazzareno Pannace, 6 anni e 8 mesi (13 anni e 5 mesi in primo grado);
  • Francesco Popillo, 6 anni e 8 mesi;
  • Francesco Romano, 6 anni (13 anni e 5 mesi in primo grado);
  • Pierluigi Sorrentino, 6 anni e 8 mesi (13 anni e 4 mesi);
  • Simone Prestanicola, 3 anni (assolto in primo grado)
  • Michele Rinaldo Staropoli, 7 anni e 2 mesi (9 anni e 6 mesi e 6000 euro di multa in primo grado);

LE ASSOLUZIONI DECISE IN APPELLO

  • Nicola Barba, assolto per non avere commesso il fatto (chiesti 8 anni);
  • Ippolito Andrea Fortuna, assolto (8 anni e 3000 euro di multa in primo grado);
  • Fortuna Maria Concetta Immacolata, assolta per non aver commesso il fatto;
  • Michele Fortuna (cl. ’85), assolto per non aver commesso il fatto;
  • Giuseppe Lo Giudice, assolto (6 anni e 3000 euro di multa in primo grado);
  • Tommaso Lo Schiavo, assolto per non aver commesso il fatto;
  • Raffaella Mantella, assolta per intervenuta prescrizione;
  • Francesco Tassone, assolto per non aver commesso il fatto;
  • Annarita Tavella, assolta per non aver commesso il fatto;
  • Gianluca Rosario Tavella, assolto per non aver commesso il fatto;
  • Giovanni Tinelli, assolto per intervenuta prescrizione;
  • Leonardo Vacatello, assolto per non aver commesso il fatto;
  • Luigi Francesco Zuliani, assolto;
  • Mariano Natoli, assolto perché il fatto non sussiste.
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