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Bancarotta fraudolenta, disposto il divieto temporaneo di esercitare attività economiche ed imprenditoriali per 6 mesi, coinvolta consigliera comunale di Vibo Valentia
VIBO VALENTIA – Ci sarebbe anche una consigliera comunale di Vibo Valentia tra le persone coinvolte nell’indagine Nucleo di Polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Vibo Valentia che ha dato esecuzione a tre ordinanze di applicazione di misure cautelari personali e reali nei confronti di vari soggetti, emesse dal Gip su richiesta della Procura guidata dal procuratore Camillo Falvo.
Si tratterebbe di Elisa Fatelli. Esponente eletta nelle fila della maggioranza e dopo circa un anno passata all’opposizione in Consiglio comunale, già presente nella precedente amministrazione di palazzo Luigi Razza. Insieme a lei, che tra l’altro ricopre anche la carica di consigliera provinciale, figura coinvolto anche il marito, unitamente ad altre 4 persone. L’accusa a vario titolo è di bancarotta fraudolenta.
Il provvedimento riguarda il divieto temporaneo di esercitare attività economiche ed imprenditoriali per 6 mesi nei confronti di tre persone fisiche. Inoltre, il contestuale sequestro preventivo di disponibilità finanziarie per circa 5 milioni di euro. Disposto anche il sequestro del capitale sociale e del complesso aziendale di una società del settore commercio al dettaglio e di un’altra di locazione immobiliare. Ai destinatari del provvedimento cautelare la Finanza contesta, nella loro veste di amministratori di fatto e di diritto, il reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale aggravata.
Le indagini, condotte dalle Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Vibo Valentia unitamente alla Sezione di Polizia Giudiziaria, hanno permesso di appurare un organizzato “sistema di società”. Sistema realizzato da un’unica regia riconducibile agli indagati, finalizzata a proseguire l’attività imprenditoriale attraverso la costituzione di nuove società che rappresentavano la continuazione aziendale della precedente impresa. Segnalati all’Autorità Giudiziaria anche alcuni membri, pro tempore, degli organi sociali di un Istituto di Credito. Questi avrebbero posto in essere diverse operazioni bancarie irregolari, aggravando il dissesto della società fallita. Società che all’epoca dei fatti si trovava già in precarie condizioni finanziarie.
Le società e i negozi sequestrati sono stati affidati ad un amministratore giudiziario nominato dal Tribunale. L’obiettivo è garantire la continuità aziendale e mantenere i livelli occupazionali, per preservare i diritti dei lavoratori e della stessa utenza. “Il servizio testimonia l’elevata attenzione che l’Autorità Giudiziaria e la Guardia di Finanza di Vibo – affermano dalle Fiamme gialle – pongono alle condotte fraudolente con specifico riferimento ai reati fallimentari, al fine di intercettare e reprimere ogni forma di illegalità economica, per restituire genuinità e competitività al mercato, a salvaguardia degli operatori economici onesti”.
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