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Francesco Sabatino

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Con la chiusura delle indagini nell’ambito dell’operazione Maestrale Carthago emergono nuove accuse a carico dell’avvocato Francesco Sabatino

VIBO VALENTIA – Ulteriore contestazione a carico dell’avvocato Francesco Sabatino e del pentito Andrea Mantella emerge dalla conclusione delle indagini delle tre inchieste Olimpo-Maestrale-Imperium. Nello specifico in concorso tra loro e con “più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso – senza aver concorso nella falsità – facevano uso di una scrittura falsa”. Scrittura che “veniva allegata al ricorso per Cassazione depositato nell’ambito di un procedimento penale del 2011, materialmente redatto dal penalista, ma trasmesso alla Suprema Corte a firma dell’allora suo assistito Mantella”.

LE NUOVE ACCUSE A FRANCESCO SABATINO E ANDREA MANTELLA

L’obiettivo era “ottenere l’annullamento dell’ordinanza emessa dal Tribunale della Libertà di Catanzaro del 14 febbraio 2012”. In modo da “far scagionare lo stesso dal reato estorsivo in quella sede contestatogli”. Per questo “avrebbero allegato al ricorso un atto apparentemente vergato dal concessionario di automobili Domenico Russo (anch’egli indagato), privo di busta, indirizzato a Sonia Marsico (all’epoca dei fatti compagna di Mantella)”. Atto “del quale la Polizia Giudiziaria non rinveniva alcuna copia o traccia tra la documentazione contabile presente all’interno della concessionaria”. Sempre nello stesso atto sarebbe stata, poi, allegata la copia fotostatica di un assegno circolare dell’importo di 8.000 euro, quale corrispettivo della “vendita di un veicolo “di proprietà del collaboratore “attestando falsamente la condizione di debitore del commerciante nei confronti del pentito”.

Inoltre, “nel ricorso si attestava altresì l’avvenuto trattenimento – dal ricavato complessivo della vendita del veicolo – dell’ulteriore importo di 2.500 euro, “a saldo” di un pregresso credito vantato dal concessionario nei confronti sempre di Mantella, mai prodotto dalla difesa, né all’istanza di riesame, né all’udienza camerale celebrata dinnanzi al Tribunale della Libertà di Catanzaro del 15 dicembre 2011, né in allegato alle memorie difensive depositate, ma spedito successivamente da Sabatino – nella veste di difensore di fiducia – quale allegato al ricorso per Cassazione redatto nell’interesse del proprio assistito e fatto sottoscrivere direttamente dall’interessato il 21 febbraio 2012. Contestata, dalla Dda, anche l’aggravante di aver commesso il fatto “per agevolare la Locale di ’ndrangheta di Vibo Valentia ivi operante ed uno dei suoi esponenti apicali”.

LA PRECISAZIONE DELLA DIFESA DI SABATINO

“La difesa dell’avv. Francesco Sabatino dal giorno dell’arresto non ha mai inteso replicare alle notizie di cronaca che da più parti hanno riversato l’ipotesi investigativa senza offrire elementi di sospetto ben noti ai giornalisti (vedasi scontro in aula con il collaboratore Andrea Mantella nel processo black money) ma a questo punto dinanzi all’ennesimo titolone che pretenderebbe di attribuire profili di novità alla vicenda Russo, sono doverose alcune precisazioni poiché questa difesa in sede di riesame ha documentalmente dimostrato che l avv. Sabatino non abbia allegato alcunché al ricorso per cassazione citato, con evidenti ricadute sulla attendibilità del collaboratore. Si ribadisce che comunque la vicenda facesse parte già da prima del fascicolo del pm senza alcun elemento di novità inutilmente addotto per suscitare la curiosità del lettore”.

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