Nicola Gratteri
3 minuti per la letturaChiuse le indagini per gli ultimi blitz coordinati da Nicola Gratteri. Oltre 300 indagati per Olimpo, Maestrale-Carthago, Imperium: inchieste raggruppate che all’orizzonte suggeriscono un nuovo maxi processo dopo Rinascita Scott
VIBO VALENTIA – Si prospetta all’orizzonte un nuovo maxiprocesso alle cosche del Vibonese. Sì, perché gli inquirenti hanno condensato in un unico procedimento le ultime tre inchieste, condotte dalla Direzione distrettuale antimafia coordinata dal procuratore Nicola Gratteri e dal suo Ufficio. Vale a dire “Olimpo”, “Maestrale-Carthago” (prima e seconda ondata) e “Imperium”, per un totale di quasi 300 indagati, un numero secondo solo a “Rinascita-Scott”.
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Le forze dell’ordine hanno notificato l’avviso di conclusione dell’attività investigativa nel pomeriggio di oggi, 13 ottobre 2023, ai diretti interessati. Molti considerati a vario titolo tra presunti vertici e gregari dei maggiori casati di ’ndrangheta della provincia. Ma anche avvocati, liberi professionisti, ex esponenti dell’azienda sanitaria, politici e rappresentanti delle forze dell’ordine. Tutti con accuse che spaziano, a vario titolo dall’associazione mafiosa a reati fine quali estorsione, usura, e reati legati alle armi.
La decisione di unire in un solo filone le tre indagini è verosimilmente dettato dall’esigenza di un contenimento dei costi. Ma soprattutto dalla difficoltà di individuare i magistrati del Tribunale di Vibo che possano presiedere gli eventuali tre procedimenti penali che scaturiranno dalle udienze preliminari stante la cronica carenza. E siccome c’è un filo conduttore che lega tutte le tre attività investigative, ecco allora la possibile spiegazione.
Chiuse le indagini per gli ultimi blitz coordinati da Nicola Gratteri in Calabria
La prima a scattare fu l’operazione Olimpo, il 26 gennaio di quest’anno, con 56 arresti e 78 persone indagate in tutto. Indirizzata prevalentemente contro le cosche Accorinti di Briatico e di Zungri, La Rosa di Tropea, Il Grande di Parghelia e Mancuso di Limbadi, nonché Lo Bianco di Vibo. A seguire, il 10 maggio successivo i fermi per dell’operazione “Maestrale-Carthago”. A differenza della precedente, si focalizzò in particolare sulle Locali di ’ndrangheta di Zungri e Mileto, e le ‘ndrine di Briatico e Cessaniti. L’1 giugno successivo fu emessa l’ordinanza del gip distrettuale. In quel caso gli indagati furono 167, mentre le persone attinte da misura cautelare 61.
Il 6 luglio scatta l’operazione “Imperium” contro il clan Mancuso avente ad oggetto la presunta ingerenza della cosca nelle attività turistiche della costa vibonese. In tutto 4 fermi e 48 indagati e sequestri per 11 milioni di euro, poi tramutatisi in 18 arresti e 32 indagati a piede libero a seguito dell’ordinanza del gip. Ultimo a chiudere il cerchio lo scorso 7 settembre il secondo step di Maestrale-Carthago. Il blitz che ha portato all’esecuzione da parte dei carabinieri della misura cautelare nei confronti di 84 soggetti di cui 29 arrestati in carcere, 52 arrestati ai domiciliari e 3 con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Tutti i destinatari della conclusione indagini, come da prassi, avranno 20 giorni di tempo per presentare le loro controdeduzioni e chiedere di essere sentiti dalla Procura, dopo di che sarà fissata l’udienza preliminare nel corso della quale il gup dovrà pronunciarsi se rinviare o meno a giudizio gli indagati. Ad ogni modo, si intravede neanche tanto all’orizzonte un nuovo maxi processo in aula bunker a Lamezia Terme.
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