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VIBO VALENTIA – “Ora ti spacco la pala addosso… ti ammazzo con la pala”. Quelle parole fecero raggelare il sangue a Giuseppe Perri. Ma l’incubo non sarebbe finito lì. Sì, perché lo stesso fu colpito violentemente proprio con quella pala che gli provocò la frattura del setto nasale.
Per quella vicenda, che risale al 21 giugno del 2016 e che ha visto la città di Mileto quale teatro, sono indagati, oltre a Mesiano, l’imprenditore Domenico Colloca, Vincenzo Nicolaci e Imad Arif, per minacce e lesioni aggravate dalla modalità delle armi, e da quelle mafiose che, in concorso morale e materiale tra loro, con più “azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso”, si sarebbero rivolti alla vittima con ripetute frasi che ne evocavano la di morte: “Non mi vuoi rispettare… […] io ti rispetto…[…] no! non mi rispetti… se mi rispettavi mi dicevi la verità!… guarda! ti dico una cosa! quando uno ha la sincerità con me… ti giuro che non perde mai! va sempre a guadagnare! […] dobbiamo andare a cose brutte???!![…] e non voglio andare a cose brutte… mi dispiace che sei un bravo ragazzo… no no no… non ti preoccupare io non ti voglio menare! vedi che mi sto tenendo per non litigare… perché non ti voglio menare che mi dispiace… però tu vedi che sei falso con me […]prendi la pala dai! te lo giuro su mio padre che (inc.).. prendi la pala! prendi la pala! ora ti spacco la pala addosso… ti ammazzo con la pala! prendimi la palai prendimi la pala! ti ammazzo con la pala![…] Pino dov’è la pistola??[…]”.
Nel mentre che venivano pronunciate, la parte offesa era stata violentemente con una pala che aveva finito per provocare la frattura del setto nasale unitamente ad una copiosa fuoriuscita di sangue con inevitabile ricorso alle cure del Pronto Soccorso.
Un episodio aggravato con il fine di agevolare l’attività della Locale di Mileto e dove il comportamento messo in atto è “idoneo ad esercitare una particolare coartazione psicologica in quanto dotato dei caratteri propri dell’intimidazione derivante dall’associazione di tipo mafioso ed armata.
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