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Gratteri nell'aula bunker dove si celebra il progetto Rinascita Scott

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Volge al termine il processo ordinario legato all’operazione Rinascita Scott fissato l’inizio della requisitoria e il giorno della richiesta di pena ma la difesa è pronta a chiedere l’inammissibilità di tutti i documenti recentemente prodotti dall’accusa

VIBO VALENTIA – Siamo ormai alle fasi conclusive del primo grado del processo Rinascita-Scott, che si sta celebrando presso l’aula bunker della Fondazione Terina, nell’area industriale di Lamezia Terme.

L’enorme fase dell’istruttoria dibattimentale è ormai agli sgoccioli tant’è che, salvo imprevisti, il prossimo 11 maggio avrà luogo la requisitoria dei rappresentanti della direzione distrettuale antimafia che si alterneranno nel corso delle numerose udienze ad essa dedicate.  

Per quanto è stato possibile apprendere oggi in udienza, gli interventi della pubblica accusa inizieranno col trattare le locali di ndrangheta di Limbadi (Clan Mancuso) e Tropea (La Rosa), per poi passare alle altre: Vibo (Lo Bianco-Barba e Pugliese), San Gregorio d’Ippona (Fiarè-Razionale Gasparro), Sant’Onofrio (Bonavota).

Il 7 giugno successivo è invece la data individuata per le richieste di pena dopo di che si passerà agli interventi delle numerose parti civili e di quelle più corpose, in numero e contenuti, degli avvocati del collegio di difesa. La sentenza potrebbe avvenire tra fine luglio e il prossimo settembre.
Ricordiamo che il processo in ordinario ha preso il via nel gennaio del 2021 con una cadenza di udienze di 3-4, in qualche caso anche 5, volte a settimana.

IL CROCEVIA DEL 26 APRILE SUI NUOVI ATTI: LA DIFESA POTREBBE CHIEDERE L’INUTILIZZABILITÀ

E’, questa, una data molto importante ai fini della prosecuzione dell’istruttoria dibattimentale e, secondo il collegio di difesa, anche della tenuta dell’intero procedimento. In quel giorno – che si prospetta particolarmente “lungo” – le difese sono chiamate ad interloquire sull’ultima, corposa, produzione documentale che la Dda ha depositato nei giorni scorsi attinente ad una serie di sentenze, riscontri sulla credibilità dei collaboratori di giustizia, interrogatori, attività tecniche e supporti informatici.

Un materiale mastodontico sul quale il collegio di difesa, con tutta probabilità, solleverà una serie di questioni legate alla lesione del diritto di difesa e all’inutilizzabilità degli atti stessi. Inoltre è sempre attuale la questione che ruota attorno alle intercettazioni ambientali e telefoniche con l’esame in aula di alcuni periti nominati dal Tribunale collegiale di Vibo Valentia che hanno deposto unitamente a quelli delle difese e della Dda di Catanzaro e dal quale sono emerse non poche divergenze tra le trascrizioni della polizia giudiziaria e quelle dei periti portando anche all’ascolto in aula di alcuni progressivi delle conversazioni. Il Collegio è adesso chiamato ad esprimersi sull’eccezione di inutilizzabilità delle stesse intercettazioni stesse all’atto della produzione documentale della pubblica accusa.

LE RICHIESTE DELLA DIFESA SULLE INTERCETTAZIONI

Nel corso di una delle passate udienze, l’avvocato Paride Scinica – sul quale avevano convenuto alcuni colleghi tra qui l’avvocato Michelangelo Miceli – aveva evidenziato che tutti i decreti autorizzativi e di proroga delle intercettazioni, emessi dal gip, e contenuti nei Rit riguardanti alle indagini del Ros di Catanzaro, risultano solo “apparentemente motivati”, atteso sono “decreti prestampati e compilati a penna che hanno consentito al giudice per le indagini preliminari di autorizzare o prorogare qualsiasi intercettazione richiesta dal pm, violando i dettati delle norme di riferimento del codice di procedura penale e della giurisprudenza della Cassazione”.

Senza considerare che potrebbero in futuro avere un peso anche le mancate astensioni di alcuni giudici del Collegio (nonostante qualcuno di questi avesse avanzato tale proposta) e le successive ricusazioni. 

RINASCITA SCOTT, PRIMA DELLA REQUISITORIA CI SONO I NODI DOCUMENTALI

Insomma, prima di arrivare alla requisitoria c’è da vedere cosa succederà il 26 aprile e quali determinazioni assumerà il Tribunale Collegiale alle prese con una decisione che, per gli addetti ai lavori,  potrebbe cambiare le sorti del processo. 

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