Pasquale Anastasi
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Nell’ambito dell’operazione Olimpo arrestato anche il presidente della Fondazione di Natuzza ed ex dirigente regionale Pasquale Anastasi
VIBO VALENTIA – Pasquale Anastasi, ex dirigente del Dipartimento Turismo e Beni Culturali della Regione Calabria (andato in pensione nel 2016), è tra i principali indagati dell’inchiesta “Olimpo”.
Il nome dell’ex dirigente regionale è conosciuto anche perché ricopre attualmente la carica di presidente fondazione Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime, di Paravati frazione di Mileto, nata per volontà della mistica Natuzza Evolo.
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Ma in questa inchiesta risponde solo per le condotte messe in atto quando era dipendente pubblico che lo vedono accusato di traffico di influenze illecite in concorso con Vincenzo Calafati in quanto, secondo la prospettazione accusatoria si sarebbe fatto «promettere indebitamente dal secondo, quale Responsabile tour operator “Tui” per la Calabria, nonché quale referente della ‘ndrangheta del vibonese per lo specifico affare, ingenti somme di denaro da elargirsi a mezzo “consulenza” prestata in favore del Tour Operator e della Direzione del Tui Magic Life di Pizzo, quale prezzo per la sua opera di mediazione illecita nei confronti dei vari apparati regionali finalizzata alla predisposizione, pubblicazione e successiva selezione dei vincitori delle procedure di evidenza pubblica già avviate e/o da bandire».
OLIMPO, ARRESTATO PASQUALE ANASTASI: ECCO PERCHÉ
La vicenda ruota attorno al progetto di realizzazione di una struttura di 350 camere che doveva essere depositato in Regione allo scopo di ottenere finanziamenti pubblici in capo ai diversi brands del gruppo. Nella conversazione telefonica il dirigente avrebbe risposto affermativamente alla domanda sulla possibilità di condurre in porto tale operazione.
In un’altra conversazione tra Calafati e l’imprenditore Dieter Scenk, dopo aver specificato all’interlocutore di trovarsi in compagnia del dottor Anastasi, palesava la disponibilità a raggiungere Hannover – sede del gruppo Tui – per prendere parte ad un meeting nel corso del quale i due (Anastasi e Calafati) avrebbero dovuto confrontarsi con Bernd Maser, manager responsabile della gestione generale delle attività finanziarie del brand Robinson.
In tale conversazione lo stesso Calafati delineava ancor più in dettaglio il progetto di investimento, spiegando all’interlocutore come l’affare di Squillace potesse giovarsi di un «sostanzioso finanziamento statale (ammontante a metà della spesa), fatto salvo il coinvolgimento dei proprietari del terreno ed un minimo esborso da esperirsi nella fase iniziale da parte della Tui. Il meeting tenuto con Anastasi avrebbe dovuto, così, precedere – nei programmi degli interessati – un successivo incontro che avrebbe interessato direttamente l’allora presidente della Regione, Mario Oliverio (non indagato), in una logica di più ampio respiro e sempre nell’interesse dell’operatore turistico (SCENK: noi facciamo la strada e dopo si farà un secondo meeting con il Presidente della Calabria). Il terreno oggetto dell’investimento si estendeva su circa 120.000 mq. Il valore dell’operazione sarebbe stato di 26 milioni di euro e che dalla cifra si sarebbe dovuto scorporare il 50% della spesa, assorbita dai contributi».
IL MEETING E LA STRATEGIA PROGRAMMATICA
Ottenuta la disponibilità del dirigente regionale, Calafati, il 23 febbraio 2017, aveva dato conferma a Norbert Gratzel, responsabile del tour operator tedesco Tui Group, dell’incontro che si sarebbe tenuto ad Hannover con il direttore generale della Regione. Ed effettivamente l’11 aprile successivo si era tenuto un meeting tra tutti i soggetti a diverso titolo coinvolti nella vicenda. Di ritorno i due indagati erano stati intercettati in una conversazione nella quale avrebbero definito la strategia programmatica dell’affare e parlato della necessità di accelerare i tempi per la redazione del progetto nonché di predisporre, successivamente, un bando ad hoc in aderenza al progetto già redatto (ANASTASI: ho parlato con il Presidente, è contentissimo … (inc.le) … e già è pronto il parere di coerenza aspetta solamente il decreto … (inc.le)… definito tutto! Tutto gli ho detto, di particolare: l’apertura assolutamente totale … inc.le”).
In un’altra conversazione, dell’11 maggio successivo i due parlavano della necessità di coinvolgere nell’affare anche l’avvocato Giancarlo Pittelli, “soggetto che poteva garantire l’aggancio con le consorterie locali; nella medesima conversazione”. E si “accordavano sulla spartizione degli esborsi – e sulla strategia di estromissione dei Celi, ovvero i proprietari dell’appezzamento di terra di Squillace.
LE INTERCETTAZIONI SULLA VICENDA
«CALAFATI: eh … le quote sue vengono … del 25 … vengono distribuite durante la costruzione; se a me mi costa fabbricare questo fabbricato 100 mila euro, tu me ne devi mandare 75 mila, le 25 mila li metto già io sul posto, con la società, faccio fattura, anzi che tu costruisci e basta … capito?;
ANASTASI: Si eh … e noi come entriamo in questo discorso?;
CALAFATI: E’ qua che dobbiamo vedere, questo è il punto».
In un’ulteriore conversazione del 6 febbraio 2018, il dirigente regionale faceva riferimento alla difficoltà, per i tedeschi, di giustificare una “consulenza” dell’importo di un milione di euro che, in ogni caso, secondo Calafati «sarebbe stato comunque pagato a fronte di un investimento di valore notevolmente superiore».
I due, inoltre, «prospettavano di utilizzare due società da coinvolgere nell’operazione, una con funzione di acquirente del terreno (verosimilmente di Squillace) sul quale edificare la struttura ricettiva, e l’altra quale intermediaria incaricata della vendita alla Tui, intermediazione per effetto della quale sarebbe stato incassato il milione di euro prefissato».
PASQUALE ANASTASI ARRESTATO NELL’OPERAZIONE OLIMPO: L’INCIDENZA SULLA REGIONE
Per gli investigatori della Dda e della Polizia, nonché per il gip Chiara Esposito, l’incidenza di Anastasi sulla formazione della volontà e delle determinazioni della Regione emergeva anche nella conversazione del 28 marzo 2017 tra l’indagato e Calafati, nella quale si parlava proprio di un bando redatto dal primo, avente ad oggetto servizi turistici.
Nel medesimo contesto quest’ultimo conversava a telefono col presidente Mario Oliverio, al quale riferiva che il bando era stato ultimato (ANASTASI: Mario, l’abbiamo finita, tutto ok, vanno bene i 30 giorni, vanno bene i quattro lotti; vanno bene la parte facoltativa che propone altre destinazioni… (inc. le)… pubblico, domani chiede il parere di coerenza che … (inc.le). .. gli ho detto io di … (parole inc.le) … il parere di coerenza e dopo si fa il decreto e lo mandiamo alla registrazione.. (inc.le)… adesso… (inc.le)… coso … la … (inc.) … sta mettendo tutte le modifiche che io gli ho chiesto… eh … sono state fatte! Giovedì lo pubblichiamo… (pausa) … Si giovedì, giovedì eh… oggi lo abbiamo finito)».
Scrive il gip: “Che “Mario” fosse stato informato dell’evoluzione dell’affare risulta dimostrato dalla partecipazione del governatore Oliverio al meeting tenutosi in Germania in data 11 giugno 2018 (incontro del quale si parla anche esplicitamente nella conversazione del 25.05.2018 captata tra Calafati e Gratzel)”.
IL BANDO CHE CONFERMA LE INTERCETTAZIONI
Il contenuto di tale conversazione trova riscontro nel fatto che, effettivamente, in data 31 marzo 2017 sul sito della Regione Calabria veniva pubblicato il bando di offerta turistica avente ad oggetto fondi per un importo di 18 milioni di euro da impiegare per «il miglioramento e la qualificazione dei servizi turistici e dell’offerta ricettiva delle imprese operanti nelle destinazioni turistiche regionali».
Le indagini hanno poi documentato la mancata riuscita del progetto di Squillace, per cui la coppia si concentrava su un’altra operazione, consistente nell’insediamento della Tui presso il villaggio turistico (ex Club Med) insistente a Pizzo Calabro.
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