Il luogo della tragedia
2 minuti per la letturaOperai morti folgorati a Filogaso, assoluzione per due imprenditori
FILOGASO – Assoluzione perché il fatto non costituisce reato. Questa la formula utilizzata dal gup di Vibo, Francesca Loffredo, nel far cadere l’accusa di omicidio colposo plurimo contestata dalla procura nei confronti dei due imputati che hanno optato per il giudizio abbreviato.
Si tratta della tragica vicenda verificatasi il 20 novembre del 2020 quando a perdere la vita, folgorati da una scarica elettrica, furono due operai: Vito Iellamo di 42 anni residente a San Pietro a Maida e Gabriel Daniel Pam di 43 anni sempre residente nel centro lametino, intenti ad installare la grondaia sul tetto dell’edificio municipale.
Per quel terribile episodio che aveva fortemente scosso le due comunità, il pm Concettina Iannazzo aveva chiesto il processo rilevando “colpa dovuta a negligenza, imprudenza e imperizia, nonché inosservanza della specifica normativa antinfortunistica” a carico di Domenico Renato Serra, amministratore unico dell’impresa affidataria del cantiere edile; Nunzio Iellamo, amministratore unico della ditta esecutrice della fornitura e messa in posa delle grondaie e datore di lavoro; Pietro Lappano, direttore dei lavori e coordinatore della sicurezza; e per Giuseppe Mari, Responsabile unico del procedimento.
I familiari delle due vittime si sono costituiti parte civile e sono rappresentati dagli avvocati Carmine Pandullo, Domenico Giampà e Antonio Procopio. In due, Lappano e Mari, hanno optato per il rito alternativo e sono stati come detto assolti per come richiesto dalle difese, nelle persone degli avvocati Vincenzo Sorgiovanni, Giuseppe Cutrullà, Giuseppe Gervasi e Gregorio Barba a cui si è uniformato l’Ufficio di Procura. Per quanto concerne, invece, gli altri due indagati, entrambi sono stati rinviati a giudizio.
Presumibilmente, i due operai stavano innalzando in modo verticale la parte di grondaia da opporre al tetto del municipio (interessato da lavori di ammodernamento ed efficientamento energetico) e al momento della messa in posa in orizzontale era stato avvertito uno scoppio di deflagrazione propagatosi per tutta la zona.
Non è chiaro se gli operai abbiano toccato i fili dell’alta tensione, lì passano tre da 20 mila volt, e, secondo gli esperti, anche il solo avvicinamento a pochi centimetri avrebbe potuto creare il contatto. Entrambi gli operai al lavoro sul palazzo municipale di Filogaso, purtroppo, erano morti sul colpo.
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